Storie, attualità e archeologia dal Medio Oriente e dal mondo della Bibbia

Una storia, dieci crocevia

24/09/2007  |  Milano
email whatsapp whatsapp facebook twitter versione stampabile
Una storia, dieci crocevia

Dieci sono le pietre miliari del cammino dello Stato di Israele, secondo la visione storiografica di Claudio Vercelli, autore di Israele Storia dello Stato. Il volume ripercorre le vicende storiche e le tappe del pensiero politico alla base della formazione e dell'esistenza del moderno Stato israeliano. Intende così contribuire alla creazione di un giudizio collettivo slegato dai pregiudizi e dalle semplificazioni in cui ci si imbatte per il ruolo drammatico che la Stella di Davide ha nel panorama mediorientale e mondiale.


Dieci, come le leggi incise sulla pietra da Dio sul Sinai. Sono le pietre miliari del cammino dello Stato di Israele, secondo la visione storiografica di Claudio Vercelli, redattore della rivista Shalom, ricercatore di storia contemporanea presso l’Istituto di studi storici Gaetano Salvemini di Torino e autore di Israele Storia dello Stato. Il volume, ripercorrendo le vicende storiche e le tappe del pensiero politico alla base della formazione e dell’esistenza dello Stato israeliano, intende contribuire alla creazione di un giudizio collettivo slegato dai pregiudizi e dalle semplificazioni in cui facilmente ci si imbatte per il ruolo drammatico che la Stella di Davide ha nel panorama mediorientale e mondiale.

All’origine, la ricerca e la formazione di un’identità per gli ebrei della diaspora all’interno dell’evoluzione verso la modernità del mondo politico, tanto nell’Occidente europeo e statunitense, quanto nei paesi dell’Est, Russia in testa.

Da un certo momento in poi, le tappe del pensiero si sovrappongono alle date storiche: il 1881 e il 1894 per le ondate antisemite che si registrano in Russia e in Europa a seguito (rispettivamente) dell’assassinio dello zar Alessandro II e dell’Affaire Dreyfuss; il 1897 per il primo congresso sionista a Basilea e per la formazione del Bund in Russia, Lituania e Polonia; il 1917 per la Rivoluzione russa e la Dichiarazione Balfour; il ventennio nazifascista che culmina nel 1945; il 1948 con la fondazione dello stato di Israele; il 1967 che segna con la Guerra dei sei giorni l’inizio di una politica di presidio da parte di Israele su territori a maggioranza di popolazione non ebrea (in primis il popolo palestinese); il 1973 con gli effetti della Guerra del Kippur e la crisi della sinistra governativa; il 1977 per l’ascesa al potere della destra nazionalista del Likud; la prima intifada tra il 1989 e il 1993 e infine, come fatto che introduce all’attualità, l’assassinio nel 1995 di Rabin, figura carismatica nel processo di pace, ucciso per mano di un ebreo.

In questo percorso, da Herzl a Sharon, dai primi immigrati ebrei (pochi religiosi) della fine dell’Ottocento al milione di russi in cerca di patria negli anni Novanta del secolo scorso, dai palestinesi che vendono terra a sovrapprezzo fino ai palestinesi che rivendicano terra anche a costo della vita, Claudio Vercelli vede il maturare della percezione che Israele ha di se stesso: non l’avamposto della battaglia tra la libertà e le forze del terrore mondiale, non il frutto di un colossale e discutibile risarcimento per i crimini dell’Olocausto, ma l’identità di una nazione costretta dagli eventi a riformulare e difendere nelle pieghe della storia la legittimità politica della propria esistenza.

In questo senso, è peculiare nello studio di Vercelli la grande attenzione prestata alla stratificazione di volti e di idee che costituiscono i parametri del pensiero politico attraverso cui Israele si pone come interlocutore nel complesso scenario internazionale.

La voce di un silenzio sottile
Johannes Maria Schwarz

La voce di un silenzio sottile

Un cercatore di Dio racconta
Il giardino segreto
Roberta Russo

Il giardino segreto

L’Albero del Natale e gli altri simboli della tradizione
David Maria Turoldo
Mario Lancisi

David Maria Turoldo

Vita di un poeta ribelle