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Leghisti del Golfo

01/10/2007  |  Milano
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Leghisti del Golfo
Immigrati nei Paesi del Golfo. Una minaccia?

«I nostri Paesi soffrono di un'erosione della propria cultura a causa della presenza sempre più massiccia di immigrati stranieri». È lo stralcio di un articolo tratto da un quotidiano di oggi. Che non è affatto la Padania, ma Gulf News, un giornale di Dubai. A parlare in questi termini è infatti il ministro del lavoro del Bahrein, Majeed Al Alawi, intervistato sulle politiche dell'immigrazione. Sì, perché - anche se spesso lo si dimentica - i Paesi del Golfo sono un polo di attrazione per migliaia di lavoratori asiatici (filippini, indiani e srilankesi in particolare).


«I nostri Paesi soffrono di un’erosione della propria cultura a causa della presenza sempre più massiccia di immigrati stranieri». È lo stralcio di un articolo tratto da un quotidiano di oggi. Che non è affatto la Padania – come di primo acchito si potrebbe pensare – ma Gulf News, un giornale di Dubai. A parlare in questi termini è infatti il ministro del lavoro del Bahrein, Majeed Al Alawi, intervistato sulle politiche dell’immigrazione. Sì, perché – anche se spesso lo si dimentica – i Paesi del Golfo sono un polo di attrazione per migliaia di lavoratori asiatici (filippini, indiani e srilankesi in particolare).

Nell’articolo che proponiamo il politico arabo invoca provvedimenti decisamente drastici. Al prossimo vertice dei Paesi del Golfo che si terrà a Doha in dicembre – ad esempio – lui proporrà l’adozione di permessi di soggiorno per un massimo di sei anni per ogni lavoratore straniero. «In alcune aree del Golfo – protesta il ministro Al Alawi – oggi non riesci più nemmeno a capire se ti trovi in un Paese arabo musulmano o in una regione asiatica. Non possiamo chiamarla diversità. Nessuna nazione del mondo accetterebbe l’erosione della propria cultura sulla propria terra». Parole che arrivano da migliaia di chilometri di distanza, ma che suonano alquanto familiari. Ci ricordano come le migrazioni oggi siano una grande sfida planetaria. Ma ci dicono che anche la questione dei rapporti tra identità nel mondo globalizzato è un po’ più complessa rispetto all’«invasione» di cui qualcuno parla. C’è un volto nascosto delle migrazioni tutto da scoprire in Medio Oriente. Leghisti con la keffiah compresi.

Clicca qui per leggere l’articolo di Gulf News

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