Numerose sono le voci che costellano le pagine del reportage in Medio Oriente condotto da Giuseppe Caffulli con l'intento di indagare la realtà dei cristiani in quelle zone. Il lavoro è frutto di anni di frequentazione e di molteplici incontri fatti da un autore che da oltre un decennio si occupa di Medio Oriente, ecumenismo e dialogo tra le religioni. Un testo chiaro sul complicato mosaico geopolitico e religioso della regione, per aiutare noi occidentali a non perdere l'orientamento in mezzo alla varietà di confessioni presenti in quelle terre.
Numerose sono le voci che costellano le pagine dell’interessante reportage in Medio Oriente condotto da Giuseppe Caffulli con l’intento di indagare la realtà dei cristiani in quelle zone.
Raccolto in un libro fresco di stampa c’è il lavoro frutto di anni di frequentazione e di molteplici incontri fatti dall’autore, che da oltre un decennio si occupa di Medio Oriente, ecumenismo e dialogo tra le religioni. L’esito è un testo chiaro sul complicato mosaico geopolitico e religioso mediorientale, atto ad aiutare noi lettori occidentali e non perdere l’orientamento nell’ampia varietà delle confessioni che ancora oggi sono presenti nella regione.
Vengono prese in considerazione le realtà della Terra Santa, dell’Egitto, della Siria e dell’Arabia, e, attraverso le autorevoli parole delle persone incontrate, Caffulli intende offrire spunti e chiavi di comprensione.
Data la ricchezza e l’autorevolezza degli incontri, è arduo scegliere su quale soffermarsi.
Per quanto riguarda l’analisi della situazione dei cristiani in Terra Santa, ad esempio non poteva mancare un’intervista al Custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa che conclude l’incontro invocando il sostegno delle Chiese di tutto il mondo, dichiarandolo di fondamentale importanza. Sempre in tale contesto è interessante leggere ed entrare in contatto con l’esperienza di Mitri, pastore della comunità luterana di Betlemme, che richiama l’attenzione sulla minoranza arabo-cristiana che vive in Israele e nei Territori dell’Autorità palestinese.
Al termine della parte dedicata alla Terra Santa, vengono anche riportare alcune, sempre stimolanti, parole che il cardinale Martini ha pronunciato in una lezione tenuta presso la cattedrale anglicana di San Giorgio in cui si concentra sul tema della pace.
Per padre Giuseppe Scattolin, docente di mistica islamica al Cairo, è necessario investire nella conoscenza e nella cultura del mondo arabo, ritenuto l’unico modo per aprire la possibilità di un confronto anche sulla fede. In Egitto i cristiani sono discriminati a partire dalle cariche dello Stato, come racconta Youssef Sidhom, direttore del giornale Watani – un’interessante esperienza editoriale con cadenza settimanale che pubblica notizie e commenti sulla Chiesa e il cristianesimo. Tutte le più alte cariche istituzionali sono ricoperte da musulmani e sulla carta di identità è segnata la religione del padre. A dare segni di speranza, c’è però l’associazione Ragazzi della valle del Nilo, una realtà sociale che vede cristiani e musulmani lavorare insieme, fianco a fianco. E ancora per quanto riguarda l’Egitto viene preso in considerazione il problema del dialogo tra cattolici e copti.
La Siria rappresenta un esempio positivo nel novero dei Paesi a maggioranza musulmana del Medio Oriente e anche in questo caso l’autore riporta numerose esperienze a sostegno della tesi.
Infine, all’interno della sezione riservata alla Penisola arabica, viene descritta la critica situazione dei cattolici in Arabia Saudita, costretti a professare la loro fede clandestinamente a causa della totale insensibilità di questo Paese rispetto alla libertà religiosa. Ma non mancano esempi di realtà positive per i cristiani nel Vicariato d’Arabia.
Con puntualità, seppure senza intento esaustivo, questo libro descrive una realtà dalle mille sfaccettature, complicata da sintetizzare e impossibile da ridurre a rozze semplificazioni.