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Un ospedale per gli innocenti

17/01/2008  |  Milano
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Un ospedale per gli innocenti
Il complesso del Caritas Baby Hospital di Betlemme.

Che cos'è il Caritas Baby Hospital di Betlemme. Quando è nato e perché. Una breve scheda sulla struttura, dalle origini, nel 1952 per iniziativa di un sacerdote svizzero, all'attualità. Oggi il centro pediatrico è uno dei punti forti della sanità palestinese, grazie all'impegno degli operatori sanitari e delle suore francescane elisabettine di Padova. Ma anche per merito degli aiuti internazionali provenienti da istituzioni, semplici cittadini e pellegrini.


(g.s.) – Il Caritas Baby Hospital di Betlemme è una struttura con 82 posti letto articolata in due reparti di medicina pediatrica e uno di neonatologia.

Fondato nel 1952 dal sacerdote svizzero Ernst Schnydrig, all’origine era semplicemente una struttura di due stanze con 14 culle affidata a un medico e ad alcune giovani del posto. Schnydrig, della congregazione della Salette, originario del Vallese (Svizzera francese), si recava per conto della Caritas svizzera a visitare i campi profughi palestinesi. Nel corso di una sopralluogo, proprio la vigilia di Natale, mentre squillavano le campane di Betlemme, in un campo profughi dei dintorni della città vide un papà che seppelliva il proprio bambino, morto di fame e di freddo. Turbato da quella scena, prima di rientrare in Svizzera prese in affitto una casetta e diede avvio alla struttura per sostenere la quale diede vita a un comitato elvetico-tedesco denominato Kinderhilfe Bethlehem, con sede a Lucerna. Negli anni Sessanta la struttura è diventata un piccolo ospedale con 50 posti letto. L’attuale nosocomio rappresenta una delle strutture di punta della malridotta sanità palestinese ed è stato inaugurato nell’aprile 1978. Padre Ernst era morto d’infarto la settimana prima.

Al suo finanziamento del Baby Caritas concorrono organismi che fanno capo alle conferenze episcopali svizzera, tedesca, austriaca e italiana, ma anche Comuni e numerosi gruppi di ex pellegrini che dopo aver visitato l’ospedale hanno deciso di non rescindere più il legame nato con quel primo incontro. Esemplare l’impegno di un vivace gruppo di lecchesi che da dieci anni inviano al Caritas Baby Hospital fondi ricavati con la raccolta e il riciclaggio di materiali.

Il fondatore, padre Schnydrig, non volle mai interferenze politiche da parte israeliana o palestinese poi, per garantire alla sua opera la libertà assoluta di offrire i suoi servizi ai più poveri. Nella sua visione l’ospedale doveva essere anche un ponte di pace e di riconciliazione.

Tra ricoveri (4 mila l’anno) e prestazioni ambulatoriali (oltre 30 mila) la struttura sanitaria cura ormai molte migliaia di bimbi, ma non si limita a questo. Insegna anche alle madri come assistere i loro bimbi e gestisce una scuola di formazione per infermieri. Oggi è il secondo datore di lavoro in città, dopo l’Università cattolica dei Fratelli delle scuole cristiane. Conta 200 dipendenti, tra cui 70 infermieri (metà cristiani e metà musulmani) e 14 medici tutti locali (due terzi cristiani, un terzo musulmano). Il 90 per cento dei pazienti è di religione musulmana.

Le francescane elisabettine, fondate nel 1828, operano al Baby Hospital di Betlemme dal 1975, quando arrivarono le prime tre suore. La congregazione generalmente si occupa di ospedali e scuole, ma lavora anche nella pastorale in parrocchia e nelle missioni, con comunità presenti in Egitto, Kenya, Argentina Ecuador e, appunto, Palestina. In tutto il mondo le francescane elisabettine sono oggi circa 900.

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