Storie, attualità e archeologia dal Medio Oriente e dal mondo della Bibbia
Cartolina da Betlemme. Scrive il direttore della locale Scuola di Terra Santa.

L’emozione di una gita in Galilea

padre Marwan Di'des
8 febbraio 2008
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L’emozione di una gita in Galilea
Il santuario del Primato di Pietro a Tabgha, sulla sponda settentrionale del Lago di Tiberiade. (foto J. Kraj)

In questo nostro appuntamento vorrei raccontarvi le  attività che svolgiamo all’interno della Casa del Fanciullo, che è una struttura francescana, nata da tre mesi, e che lavora specificatamente al servizio di bambini e ragazzi in difficoltà. Cerchiamo di essere accanto ai minori in situazioni di emarginazione per offrire loro una possibilità di riscatto e una vita migliore. In pratica: ci interessiamo alla loro vita scolastica, seguiamo la crescita umana e non trascuriamo affatto il sostegno psicologico. Per tirarli fuori dai loro affanni quotidiani, nelle scorse settimane abbiamo organizzato una gita in Galilea.

La mattina presto, verso le 6, siamo partiti da Be­ tlemme alla volta di Nazaret,  dove siamo stati accolti dal parroco padre Amjad Sabbara (che molti di loro conoscono bene essendo stato fino a pochi mesi fa parroco proprio a Betlemme). Poi abbiamo visitato la basilica dell’Annunciazione, dove sono rimasto personalmente stupito delle capacità intellettuali dei nostri ragazzi. Dopo aver spiegato loro la spiritualità della basilica e le sue origini come luogo sacro,  la maggior parte ha saputo ripetermi i concetti basilari senza difficoltà e in maniera decisamente più sistematica di quanto io credessi possibile.

Dopo aver pregato siamo scesi da Nazaret verso Tiberiade. Nella zona di Tabgha, accanto alla cappella del Primato di Pietro, abbiamo pranzato a base di carne alla griglia accompagnata da tante buone insalate arabe.

Abbiamo avuto anche il privilegio di poter navigare sul lago di Tiberiade, come facevano gli apostoli e come fece anche Gesù. Per tutti i ragazzi si è trattato della prima gita della loro vita. Anzi: era la loro prima esperienza fuori dalla città di Be­ tlemme. Al ritorno eravamo stanchi ma contenti, vinti dal sonno ma con gli occhi ancora pieni delle bellezze della Galilea.

Questa nostra gita, come del resto la nostra attività, è resa possibile dall’aiuto di voi, i tanti benefattori che ci aiutate in questa nostra Casa del Fanciullo al servizio di 26 ragazzi di Betlemme.

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