Ha 55 anni ed è palestinese. Dal primo aprile 2007, domenica delle Palme, guida la diocesi anglicana di Gerusalemme e del Medio Oriente, dopo un biennio di affiancamento, come coadiutore, al predecessore Riah Abu El-Assal. Suheil Dawani ha alle spalle studi teologici negli Stati Uniti e una lunga esperienza di servizio pastorale in varie parrocchie della Cisgiordania e di Gerusalemme. Crede nel dialogo tra le fedi e auspica il sorgere di uno Stato palestinese democratico e rispettoso delle minoranze.
Il primo aprile, domenica delle Palme, Suheil Dawani ha assunto la guida della diocesi anglicana di Gerusalemme e del Medio Oriente succedendo a Riah Abu El-Assal, ormai settantenne.
Nato nel 1951 a Nablus (in Cisgiordania), Dawani era stato eletto il 15 giugno 2005 vescovo coadiutore, con diritto di successione.
Oltre all’attività pastorale, è da lungo tempo attivo in numerosi organismi di carattere interreligioso e sociale, quali il Gruppo sacerdoti per la pace e il Consiglio per il dialogo tra le fedi.
Dopo la laurea in teologia, conseguita a Beirut, nel 1976 Suheil Dawani diventa diacono e serve la comunità di Gerusalemme per otto mesi. L’anno successivo è ordinato sacerdote e assegnato alla chiesa di Sant’Andrea, a Ramallah, e alla chiesa di San Pietro di Bir-Zeit, sempre in Cisgiordania.
Nel 1985 si trasferisce negli Stati Uniti, dove, due anni dopo, ottiene un master in teologia presso il Virginia Theological Seminary.
Al suo ritorno dagli Usa è inviato ad Haifa, presso la chiesa di San Giovanni. Nel 1992 torna a Ramallah e Bir-Zeit, dove, nei cinque anni successivi, si fa promotore di diverse iniziative, tra le quali la fondazione di un centro ecumenico e l’avvio di un progetto abitativo costituito da 33 appartamenti destinati a giovani coppie cristiane.
Inoltre, di concerto con gli altri leader delle Chiese di Ramallah, patrocina l’unificazione delle principali festività cristiane. Insieme con la locale comunità luterana istituisce il primo gruppo di scout evangelici.
Nel 1997 Suheil Dawani viene assegnato alla cattedrale di San Giorgio ed eletto segretario generale della diocesi. Si trasferisce quindi a Gerusalemme, dove resta altri sei anni. Qui rinforza il dialogo ecumenico sia con la Chiesa cattolica che con quella luterana. Dawani tiene in gran considerazione anche i rapporti con la comunità musulmana. Tra le altre attività promosse, organizza sei campi estivi frequentati sia da bambini cristiani che di religione islamica. Nel 2001 Suheil Dawani guida il primo gruppo arabo-ebraico a Camp Allen, negli Usa, sotto lo slogan Bambini per la pace.
Nel 2004 torna a servire, per la terza volta, la comunità di Ramallah, dove resta fino all’elezione a vescovo coadiutore. Durante il biennio di affiancamento al vescovo uscente, Suheil Dawani ha dedicato una particolare attenzione alle famiglie, ai giovani e alle donne.
Altra priorità per Suheil Dawani è la promozione della pace e della giustizia a Gerusalemme, città che, nelle sue parole, deve essere «aperta a tutti i credenti». Come molti altri, anche il vescovo Dawani è convinto che «la creazione di uno Stato palestinese indipendente sarebbe di grande aiuto per la pace». Ma questo Stato dovrebbe, necessariamente, «avere basi democratiche e permettere ai cristiani di essere cittadini a pieno diritto».
Il vescovo è coniugato con Shafeeqa Fu’ad Massad.
Nel suo primo messaggio pasquale ai fedeli, pubblicato il 4 aprile scorso, Dawani ha scritto: «Preghiamo per il sorgere di un nuovo giorno in cui la pace e la giustizia prevalgano a Gerusalemme e in tutto il mondo. È la risurrezione che ci dà una luminosa speranza in quanto cristiani della terra di Colui che è il Santo. Oggi, come sempre, Gesù Cristo è la speranza del mondo. È lui la speranza dei cristiani di Terra Santa. Secondo la sua sapienza dobbiamo guardare positivamente al futuro».
La cerimonia di installazione ufficiale di Dawani sulla cattedra episcopale ha avuto luogo il 15 aprile 2007.
Dopo l’insediamento come titolare della diocesi anglicana di Gerusalemme il vescovo Dawani entra in conflitto con il predecessore, Riah Abu El Assal, per una controversia legale su una scuola a Nazaret. Riah, che rivendica di averla fondata con fondi personali, pochi giorni prima di lasciare il suo ufficio episcopale ne ha affidato la gestione a una fondazione di cui è presidente e che ha per membri altri suoi familiari. Il vescovo Dawani e i maggiorenti della diocesi ritengono invece che la scuola sia sotto ogni profilo un’istituzione diocesana e chiedono al vescovo Riah di riconsegnarla. Davanti al netto rifiuto, la diatriba viene portata davanti ai tribunali civili israeliani. In vari gradi di giudizio Riah Abu El Assal ha la peggio.