La testimonianza vigorosa del profeta e della sentinella. In questa prospettiva ascoltiamo la voce di monsignor Michel Sabbah, patriarca latino di Gerusalemme dal 1987, che parla nel libro curato da don Nandino Capovilla di Pax Christi. Il testo è una raccolta di dieci interventi del vescovo ai quali rispondono, come in controcanto, dieci personaggi diversi per appartenenza religiosa (cristiani, ebrei e musulmani) e provenienza geografica (israeliani, palestinesi e italiani).
La testimonianza vigorosa del profeta e della sentinella. In questa prospettiva ascoltiamo la voce di mons. Michel Sabbah, patriarca latino di Gerusalemme dal 1987. Il libro, curato da don Nandino Capovilla – referente nazionale della campagna Ponti non muri promossa da Pax Christi International e responsabile delle azioni in Israele e Palestina per Pax Christi Italia – e con Presentazione del card. Carlo Maria Martini, è in realtà una raccolta di dieci interventi del vescovo ai quali rispondono, come in controcanto, dieci personaggi diversi per appartenenza religiosa (cristiani, ebrei e musulmani) e provenienza geografica (israeliani, palestinesi e italiani).
Se queste sono dunque pagine di un’opera a più voci, quella vigorosa e ferma del patriarca di Gerusalemme la percorre trasversalmente segnandone il tema: nella emblematica Terra Santa la pace è necessaria e possibile solo grazie agli sforzi congiunti di credenti e non credenti, delle istituzioni religiose e politiche, nazionali e internazionali, personali e sociali.
Dicevamo: testimonianza del profeta e della sentinella. È infatti esperienza profonda di chi, nato e vissuto nella Terra di Dio – e quindi di tutti -, ha saputo darsi e lasciarsi coinvolgere nella causa del diritto e della giustizia, convinto che la santità è la qualità dell’Uomo prima che della Terra che egli abita. Incontrando persone e percorrendo strade, mons. Sabbah è stato sentinella attenta a leggere gli avvenimenti segnati dai tentativi, deboli e ambigui, degli accordi politici, solcati dal permanere di violenze e sopraffazioni e violazioni, scanditi da due intifada e continue occupazioni; sentinella attenta a scorgere i numerosi segni di solidarietà e di riconciliazione che uomini e donne di buona volontà hanno posto e ancora pongono – spesso pagando di persona – per abbattere muri e costruire ponti. Non solo sentinella, ma anche profeta. Con coraggio sereno e forte, ben consapevole del suo ministero pastorale, il patriarca non ha taciuto e non tace. Le sue pagine sono vera denuncia di ogni sorta di male sociale che non si vuole estirpare; sono duri richiami alle responsabilità di quanti hanno in mano il potere militare e politico; sono chiare indicazioni ai grandi e ai piccoli di quali siano i valori urgenti da ricercare (il rispetto del diritto e della giustizia, il coraggio del perdono…) per comporre il fragile dono della pace.
Con viva gratitudine accogliamo queste pagine provocatorie, necessarie a quanti vogliono essere aiutati a leggere criticamente la drammatica storia di due popoli destinati a imparare a condividere la stessa terra.