Storie, attualità e archeologia dal Medio Oriente e dal mondo della Bibbia

Il Mistero di Gerusalemme

Clara De Amicis
17 giugno 2008
email whatsapp whatsapp facebook twitter versione stampabile
Il Mistero di Gerusalemme
Una fase dei lavori del convegno di Torino sul Mistero di Gerusalemme. (foto Piero Cagna)

A Torino, a metà maggio, si è svolta una due giorni dedicata alla Città santa. Con uno sguardo particolare ai luoghi in cui Dio parla, ai popoli a cui si rivolge, alle lingue che usa.


Il percorso di riflessione proposto ai torinesi venerdì 16 e sabato 17 maggio è stato organizzato dall’Associazione Ponte di Pace onlus e dal Commissariato di Terra Santa del Piemonte in collaborazione con la Fondazione Crt di Torino e con l’adesione del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha fatto giungere un suo incoraggiante messaggio.

Il Mistero di Gerusalemme: un tema che ha richiamato numerosi cittadini, accolti nella prestigiosa cornice del salone d’onore della Fondazione Crt, dove i dirigenti dell’istituzione – il presidente Andrea Comba, il segretario generale Angelo Miglietta e il consigliere d’indirizzo Maurilio Guasco – hanno dato il benvenuto agli ospiti sottolineando la novità e il fascino dell’argomento.

«L’idea di questo convegno è nata per dare luce alla Bellezza che abita in Terra Santa – spiega Chiara Tamagno, presidente di Ponte di Pace – una Bellezza spesso oscurata dai fatti di cronaca, ma che grida la sua verità dai Luoghi, dai popoli che li tengono vivi, dai testi delle fedi che a Gerusalemme risuonano di un’armonia unica al mondo». Queste le tre prospettive dalle quali ci si è accostati al mistero di Gerusalemme: le lingue che parla Dio, i luoghi in cui parla Dio, la gente a cui parla Dio.

È padre Giorgio Vigna, Commissario di Terra Santa del Piemonte, a introdurre nei meandri di questa parola e lo fa a partire da una domanda provocatoria: Dio parla? Una breve riflessione sulla comunicazione, altrettanto misteriosa, di «Dio che da sempre si muove alla ricerca dell’uomo, con una Parola creativa e rivelativa, capace di generare bellezza e bontà, ma che richiede anche l’ascolto del suo silenzio».

L’ascolto della Parola che scaturisce dai testi sacri è stato guidato da don Andrea Pacini, responsabile per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso delle diocesi piemonentesi. Suggestiva la lettura di brani tratti dalla Torah, dal Vangelo, dal Corano nelle lingue originarie: ebraico, greco e arabo.

Altro momento saliente è stato lo spettacolo proposto dopo cena presso la chiesa di Sant’Antonio da Padova: Quando Dio, YHWH e Allah si incontrarono, a cura dell’Associazione Paul Valéry.

Il sabato mattina era presente ai lavori il Custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa, che ha invitato ad ascoltare la voce dei Luoghi e delle pietre vive, dei testimoni delle fedi. Guida magistrale alla scoperta dei Luoghi Santi è stato padre Frédéric Manns, docente dello Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme, che ha fatto luce sulla complessità interreligiosa di Gerusalemme la cui «unità e diversità ne fanno una ricchezza eloquente per tutti coloro che sanno ascoltarla con amore e con rispetto per il fratello». Un percorso tra gli «epifenomeni» simbolo della presenza di Dio tra gli uomini: le tre cupole della Città santa, le tre rocce, le tre alture… sacre per le tre fedi.

Infine le voci della «gente a cui parla Dio»: quali messaggi ne colgono ebrei, cristiani, musulmani? Per Manuela Dviri, ebrea fondatrice di Save the children, la fede deve spingere a sognare la pace, ma soprattutto ad azioni di solidarietà a servizio di ogni uomo più bisognoso; Annamaria Karram, cristiana e direttrice scolastica, coglie l’invito di Dio ad offrire ai giovani un’educazione rispettosa dei valori umani e interreligiosi; Mustafa Abu Sway, musulmano e docente universitario, traduce la sua fede nello sforzo del dialogo a partire dai piccoli fatti di vita quotidiana. Tre voci di Gerusalemme che non nascondono le difficoltà di vivere la propria fede nel contesto israelo-palestinese, ma che testimoniano la forza di un sogno che si fa strada.

Infine quale può essere la risposta dei cristiani «d’Occidente» alle Parole scaturite da questo percorso? La domanda è rivolta a padre Pierbattista Pizzaballa Custode di Terra Santa, che conclude le giornate torinesi dando alcuni orientamenti per capire il Mistero di Gerusalemme: «Occorre recuperare innanzitutto l’umanità, anche quella del nemico, che ha un volto, un nome… E poi tornare a Gerusalemme, senza paura, imparando a mettere Dio nella storia e recuperando il senso della comunità… Le divisioni non sono nate a Gerusalemme ma lì sono arrivate da fuori, da dove occorre ricostruire una mentalità di pace».

Il Custode invita a trasmettere speranza, a sostenere le associazioni che lavorano per la pace, a tenersi informati, ma soprattutto a farsi pellegrini, senza paura: «Venite e vedrete che in Terra Santa non c’è solo divisione, ma tanta voglia di ritrovarsi e di sentirsi fratelli».

Come ricevere l'Eco

Il tabloid Eco di Terrasanta viene spedito ogni due mesi a tutti coloro che sono interessati ai Luoghi Santi e che inviano un’offerta, o fanno una donazione, a favore delle opere della Custodia di Terra Santa tramite la nostra Fondazione.

Maggiori informazioni
Sfoglia l'Eco

Se non hai mai avuto modo di leggere Eco di Terrasanta, ti diamo la possibilità di sfogliare un numero del 2023.
Buona lettura!

Clicca qui
Sostienici

Terrasanta.net conta anche sul tuo aiuto

Dona ora
Newsletter

Ricevi i nostri aggiornamenti

Iscriviti
La voce di un silenzio sottile
Johannes Maria Schwarz

La voce di un silenzio sottile

Un cercatore di Dio racconta
Il giardino segreto
Roberta Russo

Il giardino segreto

L’Albero del Natale e gli altri simboli della tradizione
David Maria Turoldo
Mario Lancisi

David Maria Turoldo

Vita di un poeta ribelle