Biblista cattolico di fama mondiale e autorevole firma di numerosi libri e articoli di argomento biblico, il gesuita Joseph A. Fitzmyer ci offre un utilissimo contributo sull'Apostolo delle genti, al quale è dedicato l'Anno paolino. «Lo scopo principale di questo libro - spiega l'editore - è di rendere accessibile a un pubblico vasto le informazioni e le conoscenze su Paolo e le origini del cristianesimo qui elaborate con rigore scientifico e offerte in una sintesi chiara».
Biblista cattolico di fama mondiale e autorevole firma di numerosi libri e articoli di argomento biblico, il gesuita Joseph A. Fitzmyer ci offre un utilissimo contributo sull’Apostolo delle genti, al quale è dedicato l’Anno paolino.
Per la verità, Paolo non è una novità per il pubblico italiano. Infatti il suo contenuto è tratto integralmente dal più ampio Nuovo Commentario Biblico, pubblicato dalla stessa editrice nel 2002 (II ed.; originale del 1990). «Lo scopo principale di questo libro è di rendere accessibile a un pubblico più vasto, rispetto a quello che può utilizzare il Grande Commentario, le informazioni e le conoscenze su Paolo e le origini del cristianesimo qui elaborate con rigore scientifico e offerte in una sintesi chiara» (dalla Presentazione dell’Editore, pp. 5-6).
Sono proprio il rigore scientifico e la sintesi chiara a rendere prezioso questo volumetto. Dopo una breve Introduzione (pp. 7-19) dedicata a chiarire alcuni punti metodologici e critici relativi alle fonti e alla cronologia, la I parte (pp. 21-49) racconta Vita e viaggi di Paolo, un tratteggio del cammino missionario di Paolo da Damasco a Roma, passando per l’Asia Minore, la Grecia e Gerusalemme. La II parte, più corposa e articolata, riguarda La teologia di Paolo (pp. 51-229). La trattazione inizia col precisare importanti questioni di fondo, quali il carattere «occasionale» degli scritti (in quanto risposta a problematiche contingenti di comunità locali) su cui si basa l’elaborazione (teologia) del pensiero paolino; il principio guida della sintesi del pensiero di Paolo che consiste nel «rispettare le sue categorie il più possibile, con un dovuto riconoscimento del grado diseguale delle sue affermazioni e della diversità dei contesti formativi» (p. 52); la scelta di «considerare sette lettere incontestate del corpus paolino: 1Ts, Gal, Fil, 1-2Cor, Rm e Fm» (p. 56), lasciando in qualche modo nello sfondo le rimanenti Lettere e utilizzando gli Atti degli apostoli per scopi comparativi.
L’Autore passa poi (II sez.) a considerare «L’ambiente di Paolo», poiché in esso si individuano «cinque fattori che hanno influenzato la teologia di Paolo» (p. 59): l’ambiente giudaico e l’ambiente ellenistico, l’esperienza di Damasco, il legame di Paolo con Gesù e la tradizione cristiana primitiva, e l’esperienza apostolica. Alla III sezione, la più interessante e complessa, è riservato lo spazio maggiore del libro (pp. 77-229): Prospettive rilevanti. È in realtà la sezione in cui l’Autore illustra la teologia di Paolo, la cui chiave è riconosciuta nella «parola della croce» (1Cor 1,18) che «pone Cristo stesso al centro della soteriologia (nuova modalità salvifica di Dio), e tutto il resto dell’insegnamento di Paolo deve essere orientato a questa soteriologia cristocentrica» (p. 81). Dicevamo: rigore scientifico e sintesi chiara in uno strumento scritto da un autorevole biblista. È quanto basta per raccomandarne vivamente la lettura e per farne tesoro.