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Il 2008 anno record per il turismo in Terra Santa

21/03/2009  |  Milano
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Il 2008 anno record per il turismo in Terra Santa
Un gruppo di pellegrini ammira la Gerusalemme vecchia dal Monte degli Ulivi.

Nel 2008 la Terra Santa ha ricevuto più visitatori che in passato. Ma parliamo di prima della crisi finanziaria globale. Secondo la pubblicazione MarketWatch la cifra record di 3 milioni di turisti ha visitato Israele lo scorso anno. Come dire il 32 per cento in più rispetto al 2007, porzione di quell'11 per cento di incremento di arrivi registrato in tutto il Medio Oriente. Nonostante il calo dei flussi previsto, la Terra Santa dovrebbe poter beneficiare quest'anno di un buon numero di arrivi di pellegrini e turisti quando, in maggio, Benedetto XVI visiterà la regione.


(e.p.) – Nel 2008 la Terra Santa ha ricevuto più visitatori che in passato. Ma parliamo di prima della crisi finanziaria globale.

Secondo la pubblicazione MarketWatch la cifra record di 3 milioni di turisti ha visitato Israele lo scorso anno. Come dire il 32 per cento in più rispetto al 2007, porzione di quell’11 per cento di incremento di arrivi registrato in tutto il Medio Oriente. I dati si riferiscono a prima che la crisi facesse sentire i suoi effetti.

Oltre ad Israele, lo scorso anno hanno registrato dati positivi anche Turchia ed Egitto, con il record di 26 e 13 milioni di turisti rispettivamente. L’aumento è del 15 per cento in entrambi i Paesi rispetto al 2007.

MarketWatch riferisce che durante i 60 anni di esistenza dello Stato di Israele i turisti sono stati in prevalenza nordamericani o europei dell’ovest. Dalla caduta del comunismo nell’Europa orientale, però, molti turisti vengono dai Paesi dell’ex Blocco sovietico. I russi hanno raggiunto il 12 per cento degli arrivi, dietro ai nordamericani, che rappresentano il 20 per cento.

In considerazione del potenziale economico che questo dato rappresenta, lo scorso autunno Israele e Russia hanno abolito l’obbligo di visto di ingresso turistico tra i due Paesi e varato un’offerta di voli charter. Anche i pellegrini e turisti polacchi, nel 2008, hanno contribuito in modo significativo ai flussi turistici con 164 mila arrivi, poco dietro agli arrivi da Francia (270 mila) e Regno Unito (200 mila).

Un boom destinato a non durare. A causa della crisi economica globale il turismo in Egitto dovrebbe subire quest’anno un calo del 18 per cento, secondo le stime della banca di investimenti Efg-Hermes. In Turchia le entrate derivanti dal turismo dovrebbero diminuire del 21 per cento rispetto al 2008. Secondo MarketWatch anche il flusso di pellegrini dai mercati emergenti è destinato a precipitare, considerato il duro impatto della crisi finanziaria sulle economie post-comuniste.

Oggi il turismo per Israele non è più quel volano economico che era un tempo. L’economia israeliana si affida maggiormente alle esportazioni dei comparti tecnologico, farmaceutico e della difesa. Anche con le entrate record prodotte lo scorso anno (4 miliardi di dollari), il turismo contribuisce solo per il 2,3 per cento al prodotto interno lordo. Mentre è al 4 per cento in Turchia e al 6,5 in Egitto.

Nonostante il calo dei flussi previsto, la Terra Santa dovrebbe poter beneficiare quest’anno di un buon numero di arrivi di pellegrini e turisti quando, in maggio, Benedetto XVI visiterà la regione.

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