Maria, madre di tutte le madri
Sulla cima della collina alle spalle della Natività si trova il santuario rupestre della Grotta del latte, molto venerato dai cristiani di Betlemme, specialmente dalle donne che chiedono il dono della maternità e dalle mamme in attesa.
La devozione al santuario della Grotta del latte è antichissima. «Tra le antiche reliquie giunte in Europa dal VI secolo – dice il responsabile del santuario fra Lorenzo Bode – ci sono frammenti di roccia polverizzata e confezionata in piccole forme. Le più antiche si trovano nella cattedrale di Oviedo in Spagna. E ancora oggi da ogni angolo del mondo, non solo da Betlemme, vengono in pellegrinaggio giovani donne, anche musulmane, per chiedere alla Madre di Dio il dono della maternità. Ma anche la guarigione dalla malattia».
Secondo il racconto di viaggio del pellegrino armeno del V secolo, a oriente della città vi erano due chiese: l’una era in onore di san Giuseppe; l’altra, dedicata a san Nicola, aveva nelle sue immediate vicinanze il santuario della Grotta del latte. Le cronache medioevali, rifacendosi alle fonti armene, raccontano che Maria in questo luogo, allattando il Bambino, avrebbe lasciato cadere nella grotta alcune gocce di latte. Per questa ragione la roccia sarebbe divenuta, da rossastra che era, completamente bianca. Il fatto sarebbe avvenuto quando la Sacra Famiglia, precipitosamente, dovette lasciare Betlemme per fuggire in Egitto. Altri pellegrini antichi riferiscono invece che in questa grotta la Madonna si sarebbe recata ogni giorno a pregare.
Di recente questo Luogo Santo è stato sottoposto a lavori di consolidamento e restauro: «Abbiamo liberato il calcare bianco della grotta dalle incrostazioni di cemento e da aggiunte che lo hanno appesantito durante i secoli – spiega fra Lorenzo -. Così il santuario ha ritrovato la sua dignità di luogo di raccoglimento e di preghiera molto ricercato dai pellegrini e soprattutto dalle mamme di ogni parte del mondo».