Il 28 giugno scorso il Santo Padre Benedetto XVI ha partecipato alla Celebrazione dei vespri solenni a conclusione dell’Anno Paolino che si sono svolti presso la basilica di san Paolo fuori le Mura a Roma. Negli stessi giorni, il Santo Padre ha inviato sette delegazioni pontificie, presiedute da un cardinale, ai sette luoghi principali particolarmente legati all’apostolo Paolo: in Terra Santa, a Damasco, a Tarso, a Cipro, ad Atene, a Malta ed in Libano. A Gerusalemme come a Damasco, a Cipro come a Tarso (ne riferiamo a p. 14) le celebrazioni hanno voluto non solo ringraziare Dio per il dono dell’Anno Paolino, ma sono state un invito risoluto a voler proseguire nel cammino segnato. Ovunque è stato grande fervore di iniziative pastorali, di catechesi, di promozioni culturali, di pellegrinaggi sui passi dell’apostolo missionario.
Si è chiuso dunque l’Anno Paolino, ma non devono terminare i benefici che esso ha portato nella fede di tutti i cristiani. E l’impegno a procedere nel cammino irreversibile dell’unità dei cristiani, sottolineato anche dalla partecipazione delle Chiese sorelle nelle celebrazioni.
Ci auguriamo che la «Porta Paolina» continui a restare aperta, e non solo simbolicamente per rammentare a tutti i pellegrini il dovere si mettersi in ascolto della Parola e l’impegno per il dialogo ecumenico tra le Chiese cristiane. Ma anche la bellezza di camminare sui passi di chi ci ha preceduto nella fede, ci è stato maestro e guida, uniformando ogni suo gesto e ogni sua parola a quel Cristo che lo ha conquistato un giorno sulla via per Damasco.