San Francesco in Terra Santa
Nel luglio del 1219, su una nave che trasportava i soldati per la quinta crociata, frate Francesco raggiunse San Giovanni d’Acri, divenuta capitale dopo che Saladino aveva ripreso Gerusalemme e tutti i Luoghi Santi. Il piccolo uomo di Assisi vi trovò Elia da Cortona e gli altri frati partiti due anni prima per fondare la Provincia d’Oltremare.
Malgrado la gioia di rivedersi e di pregare insieme, pare che Francesco non si fosse attardato. La sua sete di avvicinare i saraceni era grande, e senza dubbio alla prima occasione salì su una nave in partenza per Damietta, sul delta del Nilo, là dove si combatteva. Portava già con sé la speranza folle di vedere il sultano? Malek al-Kamel, nipote di Saladino e sultano della quasi totalità delle terre musulmane, difendeva la città-fortezza assediata da più di un anno dai crociati, i quali, non riuscendo a riprendere la loro città santa, avevano il progetto di scambiarla con questa chiave dell’Egitto che apre la via verso Il Cairo. La umma (la comunità universale dei credenti considerata come la matrice della società musulmana) era in gran pericolo, e i due fratelli del sultano accorsero con le loro truppe in aiuto al fratello maggiore.
Alla fine di agosto, dopo mesi insanguinati, i nemici convennero per una tregua di tre settimane. Francesco d’Assisi vide in questa opportunità l’ora di Dio e partì verso il campo degli «infedeli», non del tutto certo di ritornarne vivo.
In questo dossier ripercorriamo le tappe salienti di quell’incontro tra il Poverello d’Assisi e il sovrano musulmano: un episodio che merita di essere riscoperto e studiato. E che può fornire utili spunti per l’oggi.