Il libro di Paolo Branca Guerra e pace nel Corano con linguaggio discorsivo avvia, in un pugno di pagine, un ragionamento sulle categorie di «guerra» e «pace» nel Corano. Senza dimenticare mai, come argomenta l'Autore nella sua breve Introduzione, che «i testi sacri, grazie al cielo, non sono catechismi, e pretendere di dedurre da singole frasi la natura vera e profonda del loro messaggio è un'operazione truffaldina».
(g.s.) – Il libro di Paolo Branca Guerra e pace nel Corano ha un amichevole formato tascabile e agevolmente potrebbe accompagnarsi a voi in tram o nella sala d’attesa di una stazione o d’un ufficio pubblico. Anche il linguaggio è piano e discorsivo, confacente a un testo che non si rivolge a iniziati, ma a un pubblico ampio di persone indotte dalla cronaca a porsi domande e a non fermarsi alle risposte facili, banali o viscerali.
L’intento è di avviare in un pugno di pagine un ragionamento sulle categorie di «guerra» e «pace» nel Corano, senza dimenticare mai, come argomenta l’Autore nella sua breve Introduzione, che «i testi sacri, grazie al cielo, non sono catechismi, e pretendere di dedurre da singole frasi la natura vera e profonda del loro messaggio è un’operazione truffaldina che ignora secoli di storia per appiattirsi su un’interpretazione meramente letterale, propria, tra l’altro, dei tanto vituperati fondamentalisti» (p. 11).
Branca rigetta anche l’ipotesi che siano «le religioni stesse a costituire un pericolo per la pace tra i popoli». Non va infatti dimenticato, sottolinea, che «non proprio molto tempo fa, ideologie a-religiose quando non apertamente anti-religiose hanno saputo produrre massacri ed ecatombi ben peggiori di quelle perpetrate in nome di qualsiasi fede» (ib.).
Lo schema del libro è il più semplice: due capitoli, uno per ciascuno dei due termini presi in esame, dai quali attendersi qualche coordinata essenziale per accostarsi al tema. Spiace l’assenza di una pur essenziale scheda bibliografica per il lettore che volesse fare qualche passo più avanti.
La collana «Hiwâr – Dialogo», a cui questo volume appartiene, vuole approfondire in ambito teologico, storico-critico, socio-politico, culturale e spirituale, il tema del dialogo islamo-cristiano. I saggi proposti raccolgono le firme di esperti e di ricercatori impegnati concretamente nell’esperienza dell’incontro tra cristiani e musulmani.