Con la formazione delle «tavole di famiglia», cioè la costituzione delle nuove fraternità, si è di fatto concluso l’iter del Capitolo della Custodia di Terra Santa (tenutosi a Gerusalemme dal 4 al 15 luglio) che ha visto la riconferma per un triennio di padre Pierbattista Pizzaballa come Custode. Nei successivi giorni di luglio si è tenuto il Congresso capitolare, la fase successiva che ha il compito di tradurre nella vita concreta delle fraternità le direttive dettate dal Capitolo.
Mentre auguriamo al padre Custode e al suo consiglio (il «discretorio», formato da padre Artemio Vitores, vicario, e da altri sei confratelli) ogni bene e un proficuo lavoro, invitiamo tutti i lettori ad unirsi nella preghiera per chiedere vocazioni sacerdotali e religiose per la Custodia. Si tratta di un modo concreto di cooperazione spirituale, particolarmente prezioso di fronte a un calo delle scelte di vita religiosa.
Tra i punti nodali indicati dal Congresso capitolare, vi è appunto la priorità dell’animazione vocazionale: «L’attività di annuncio della vocazione francescana per la Terra Santa – si legge in una lettera inviata dal padre Custode – non è un’opzione o una necessità dettata dall’esigenza di sopravvivere. Si tratta piuttosto di manifestare alla gente tra la quale viviamo la nostra gioia di essere frati minori di Terra Santa».
Alla luce di queste parole si comprende quanto sia importante il sostegno spirituale all’opera della Custodia dei Luoghi Santi, affinché essa possa sempre meglio adempiere alla missione affidatale dalla Chiesa: quella di essere presente «con lo stile di Francesco» nei santuari cristiani e nella terra che per prima ha conosciuto l’annuncio della Salvezza.