Tramite il vice ministro degli Esteri Danny Ayalon, il governo israeliano ha espresso la sua delusione per l’esito del Sinodo dei vescovi sul Medio Oriente appena conclusosi in Vaticano. Ma la Santa Sede considera l'esperienza ampiamente positiva ed esorta a non dare eccessivo peso ad alcune opinioni personali di singoli padri.
(Milano/g.s.) – In un comunicato diffuso ieri dal vice ministro degli Esteri Danny Ayalon, il governo israeliano ha espresso la sua delusione per l’esito dell’assemblea del Sinodo dei vescovi dedicata al Medio Oriente appena conclusasi in Vaticano.
«Esprimiamo la nostra delusione – ha dichiarato Ayalon – per il fatto che questo importante Sinodo sia diventato un forum per attacchi politici a Israele secondo i canoni della migliore propaganda araba. Il Sinodo è stato dirottato da una maggioranza anti-israeliana».
Ad Ayalon, in particolare sono dispiaciute le parole che mons. Cyrille Salim Bustros, arcivescovo di Newton dei greco-melchiti (Usa) e presidente della commissione sinodale per il Messaggio finale ha pronunciato sabato mattina davanti ai giornalisti nella sala stampa della Santa Sede. «Siamo particolarmente sgomenti per il linguaggio dell’arcivescovo», ha detto il vice ministro israeliano, «e chiediamo al Vaticano di prendere le distanze dai commenti di mons. Bustros che sono un oltraggio al popolo ebraico e allo Stato di Israele». Le espressioni utilizzate dall’ecclesiastico melchita, ha auspicato Ayalon, «non devono gettare un’ombra sull’importante relazione tra il Vaticano, lo Stato di Israele e il popolo ebraico».
La Santa Sede, da parte sua, non ha replicato al comunicato del ministero degli Esteri israeliano. Il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, conversando coi giornalisti, si è limitato a osservare che le posizioni del Sinodo sono rispecchiate nel Messaggio al popolo di Dio, unico testo scritto approvato dall’assemblea. Le altre sono opinioni personali. Il gesuita ha poi fatto notare che la valutazione complessiva del Sinodo che si può ricavare dalle parole del Papa e dai partecipanti all’assemblea è ampiamente positiva.