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Rimini, il Meeting guarda a Cafarnao

Terrasanta.net
21 agosto 2011
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Rimini, il Meeting guarda a Cafarnao
Una veduta del sito archeologico di Cafarnao. In primo piano i muri di alcune abitazioni del villaggio, sovrastati dalle vestigia della sinagoga.

S'apre oggi a Rimini la trentaduesima edizione del Meeting per l’amicizia dei popoli. Tra gli altri eventi in calendario vi è una mostra intitolata Con gli occhi degli apostoli. Una presenza che travolge la vita. Grazie all'esegesi evangelica e alle risultanze del lavoro degli archeologi della Custodia di Terra Santa, essa ripercorre l'esperienza storica del villaggio di Cafarnao, trasformata dal passaggio di Gesù.


(Milano/g.s.) – Si apre quest’oggi a Rimini – per chiudersi il 27 agosto – la trentaduesima edizione del Meeting per l’amicizia dei popoli (il tema scelto per quest’anno è: E l’esistenza diventa una immensa certezza). L’appuntamento annuale sulla costa romagnola è un grande contenitore di appuntamenti culturali, dibattiti, mostre, tavole rotonde, spettacoli e momenti di festa.

Tra la decina di mostre allestite nel quartiere fieristico riminese che ospita il Meeting segnaliamo quella intitolata Con gli occhi degli apostoli. Una presenza che travolge la vita (visitabile al Padiglione B5). La mostra prende le mosse dalla lettura esegetica dei Vangeli e dagli scavi archeologici realizzati nell’ultimo secolo dai frati minori, in particolare a Cafarnao (luogo in gran parte acquisito dalla Custodia di Terra Santa a fine Ottocento e situato sulla sponda settentrionale del Lago di Galilea).

La mostra multimediale ricostruisce il percorso che alcuni abitanti ebrei di Cafarnao fecero dal primo incontro con Gesù di Nazaret fino a diventarne discepoli e a dare la loro vita per lui.

L’itinerario che la mostra propone ai visitatori si articola in quattro sezioni. Nella prima verrà descritta la localizzazione e una breve storia di Cafarnao (Kfar Nahum). I visitatori saranno aiutati ad immedesimarsi con la vita quotidiana degli abitanti del villaggio tramite oggetti, ricostruzioni, pannelli che permetteranno di guardare e conoscere la vita normale dell’epoca: i lavori più comuni, i tipi di abitazione, la religione, le tradizioni, gli usi e i costumi.

Nella seconda sezione, tramite le testimonianze dei Vangeli, si rivive l’incontro tra due degli abitanti del villaggio, Andrea e Giovanni, con un ebreo di Nazaret di nome Gesù, e la successiva decisione di quest’ultimo di trasferirsi proprio a Cafarnao. Nessun abitante di Cafarnao potrà evitare di avere a che fare con questo nuovo, inatteso ospite. Ma Gesù attrae anche gente da fuori, così che Cafarnao diventa un luogo a cui accorrono stranieri e sconosciuti, sconvolgendo la vita quotidiana del paese.

La terza parte della mostra concentra l’attenzione sull’esperienza personale di quei pochi uomini che Gesù sceglie come suoi discepoli. Nell’ultima sezione le scoperte archeologiche trovate a Cafarnao mostreranno come la vita nella città continui a rimanere diversa e segnata da Gesù anche dopo la sua morte. I suoi discepoli continuano a vivere insieme, uniti dalla sua continua, affermata e riconosciuta presenza di Risorto; mentre la casa dove Gesù aveva vissuto diventa dapprima un luogo di venerazione e poi una chiesa a cui affluiscono stranieri e pellegrini.

La mostra verrà presentata ufficialmente il 24 agosto alle 17.00 in Auditorium (Padiglione B7) con la partecipazione del Custode di Terra Santa, fra Pierbattista Pizzaballa e di José Miguel Garcia, professore di Esegesi del Nuovo Testamento presso l’Università ecclesiastica San Dámaso di Madrid (introduce Giancarlo Cesana).


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