Campagna di solidarietà dei militari cattolici italiani. Questa mattina a Roma, al termine della Messa crismale del Giovedì Santo, l'ordinario militare mons. Vincenzo Pelvi ha invitato gli uomini e donne delle forze armate a un piccolo gesto: versare almeno il corrispettivo di un cappuccino per i cristiani di Terra Santa.
(Milano/g.s.) – Al termine della Messa crismale del Giovedì Santo celebrata questa mattina nella cittadella della Cecchignola, a Roma, l’arcivescovo Vincenzo Pelvi, ordinario militare per l’Italia, ha invitato gli uomini e donne delle forze armate a un piccolo gesto di solidarietà con i cristiani della Terra Santa.
L’appello si rivolge ai circa 180 mila membri di Esercito, Marina ed Aeronautica (a cui potremmo aggiungere i centomila carabinieri) ed è caratterizzato dallo slogan Un cappuccino per la Terra Santa. La proposta è che ciascuno versi almeno il corrispettivo di una tazza del celebre caffelatte italiano. Un piccolo gesto che va a raccordarsi con l’iniziativa principale della Chiesa universale, che è la Colletta del Venerdì Santo.
Le somme che verranno raccolte negli enti militari di tutta Italia saranno destinate al sostegno di scuole e ospedali e a far fronte all’emergenza abitativa che affligge i cristiani locali. «Da Sarajevo, al Kosovo, all’Afghanistan, passando per tante missioni internazionali, i nostri soldati – ha affermato mons. Pelvi – hanno contribuito alla costruzione di scuole, al sostegno di tanti bambini e comunità in difficoltà. E faranno lo stesso anche per la Terra Santa».
L’idea di questa campagna nasce dal pellegrinaggio militare in Terra Santa, organizzato dal 27 dicembre al 3 gennaio scorsi. In quella circostanza mons. Pelvi e i pellegrini incontrarono il patriarca latino di Gerusalemme, mons. Foaud Twal, che rivolse anche a loro l’invito a «non lasciare soli i cristiani della Chiesa madre di Gerusalemme».