La notte scorsa nella capitale libanese, sono apparsi molti ceri accesi alle finestre. L'idea è di dare un luminoso benvenuto al Papa, atteso nel primo pomeriggio all'aeroporto di Beirut. Questa mattina la città si è risvegliata linda e impavesata. Anche i cittadini musulmani manifesteranno un'accoglienza festosa a Benedetto XVI.
(Beirut) – Tra i messaggi che i giovani della capitale libanese hanno spedito e ricevuto, anche decine di volte, su Facebook negli ultimi giorni, ce n’era uno che invitata tutti ad accendere una candela e a metterla alla finestra, la notte del 13 settembre, perché «anche i satelliti possano vedere Beirut illuminata come mai, per salutare la visita del Papa».
Gli organizzatori dell’iniziativa hanno voluto approfittare di una tradizione molto viva in Libano, quella cioè di accendere una candela alla finestra, la vigilia della festa dell’Esaltazione della Croce, che cade appunto il 14 settembre. E se è ingenuo pensare che i satelliti possano rimanere impressionati da alcune migliaia di candele accese, tuttavia a Beirut ieri sera non sono stati pochi coloro che hanno voluto dare un segno, accendendo un lume.
Questa mattina, invece, Beirut si è risvegliata completamente impavesata. Le aiuole sono state ravvivate e le maggiori arterie cittadine ripulite. Se possibile, sono aumentati ancora gli striscioni di benvenuto in arabo, inglese, francese, tedesco e latino che salutano Benedetto XVI e lo presentano come portatore di pace e di unità.
Poco prima delle 14 il Papa dovrebbe sbarcare all’aeroporto Rafiq Hariri di Beirut per essere accolto dalle personalità religiose e civili. Pare che anche il mondo islamico si sia organizzato per accoglierlo, mobilitando migliaia di musulmani per un saluto e una «scorta» ideale al Pontefice, accompagnandolo dall’aeroporto al centro cittadino. Un modo per dire che anche i musulmani del Libano gradiscono questa visita.