In Egitto, secondo alcune ricerche, negli ultimi mesi è aumentata la violenza sulle donne. E si sono moltiplicate le iniziative e le campagne di denuncia del fenomeno. Secondo la Rete egiziana per i diritti delle donne (Ecwr), l’83 per cento delle connazionali e il 98 per cento delle straniere, dicono di essere state molestate in qualche modo.
(Milano/c.g.) – In Egitto, secondo alcune ricerche, negli ultimi mesi è aumentata la violenza sulle donne. E si sono moltiplicate le iniziative e le campagne di denuncia del fenomeno. Secondo il quotidiano israeliano Jerusalem Post, il coordinamento di associazioni femminili denominato Osservatorio Fouada (Fouada Watch), solamente durante l’Id al Fitr, la festa che chiude il Ramadan, avrebbe ricevuto ben 53 segnalazioni di donne dai 18 ai 25 anni, che hanno denunciato molestie fisiche e verbali. In Egitto, secondo la Rete egiziana per i diritti delle donne (Ecwr), l’83 per cento delle connazionali e il 98 per cento delle straniere, dicono di essere state molestate in qualche modo. Nel 72,5 per cento dei casi le donne importunate indossavano il velo. Solo il 2,4 per cento di chi ha subito molestie ha denunciato il fatto alla polizia.
Tra le iniziative ideate per segnalare gli abusi, c’e n’è una che fa ricorso alla Rete. Si chiama HarassMap, ed è un sito che già dal 2009, segnala i luoghi in cui più di frequente avvengono gli abusi.
Le responsabili di HarassMap – quattro giovani donne, tra le quali una statunitense di nascita -, invitano coloro che sono state in qualche modo oggetto di violenza, fisica o verbale, a mandare un sms a un numero di cellulare. Il numero viene pubblicizzato con adesivi attaccati sui mezzi pubblici, per strada, alle cabine del telefono. Ma anche con spot radiofonici, e tramite Facebook, Twitter e posta elettronica. Le donne abusate sono invitate a indicare, nel messaggio, dove e in che modo abbiano subito violenza: «Mio marito ed io stavamo passeggiando- scrive una donna il 17 febbraio – quando un ragazzo di circa vent’anni ci è passato vicino in moto, procedendo contromano. Poi è tornato indietro venendomi addosso e toccandomi, l’incidente è avvenuto sulla strada 263, vicino a El Nasr in Maadi». «Sono stata molestata due volte mentre camminavo, ed ero vestita con un vestito molto lungo e un maglione – scrive un’altra, il 3 settembre -. L’incidente è avvenuto nell’angolo meno illuminato di piazza Tahrir». In questo modo, con il contributo attivo delle donne, è possibile consultare sul sito la mappa dettagliata di dove e con che frequenza avvengano degli episodi di abuso in tutto il Paese. Il sito propone anche dei video in cui viene spiegato come difendersi dagli assalti, link a leggi e rapporti sul fenomeno, spiegazioni del perché sia così importante denunciare gli abusi, consapevolezza che ancora non è radicata nella mentalità egiziana.
«Dopo aver ricevuto un messaggio – spiega Rebecca Chiao, una delle fondatrici del sito – inviamo a chi l’ha spedito una risposta automatica che contiene informazioni utili: riferimenti di avvocati che offrono assistenza gratuita, aiuto psicologico e contatti per poter intraprendere azioni legali».
Inoltre il sito organizza squadre di operatori che visitano i luoghi in cui sono avvenuti gli abusi per parlare con gli abitanti del fenomeno. Secondo Holly Kearl, fondatrice dell’associazione americana Stop Street Harassment («Fermiamo le molestie nelle strade»), che si occupa di contrastare l’abuso sulle donne, ha dichiarato che HarassMap sta svolgendo un incredibile lavoro di presa di coscienza in Egitto. L’archivio di storie raccolte e l’aspetto visivo della mappa degli abusi aiuta le persone a comprendere la gravità del fenomeno.