I frati della Custodia di Terra Santa che operano a Buenos Aires nutrono per l'attuale Papa una particolare gratitudine. Per tutto il tempo in cui è stato arcivescovo della capitale argentina, il cardinal Jorge Mario Bergoglio non ha mai cessato di incoraggiarli e di manifestare la sua sollecitudine nei loro confronti. La testimonianza del padre Commissario.
(Buenos Aires) – L’elezione di Papa Francesco è una benedizione per il mondo, per la Chiesa, per l’Ordine francescano e, in modo speciale, per la Custodia di Terra Santa e ancor più per il Commissariato di Terra Santa a Buenos Aires, in Argentina.
Il mondo, che ora si sorprende e magari in qualche caso dubita della sua umiltà, deve sapere che questo Papa è essenzialmente e autenticamente umile. Per molti argentini è anche il protagonista di una smisurata sorpresa. Mai nessun connazionale, nel giro di poche ore, aveva raggiunto un livello così alto. Ora per noi tutto è cambiato.
Qui a Buenos Aires il Commissariato ha dovuto far fronte a varie difficoltà nel corso degli anni, tanto che più volte la Custodia ha preso in considerazione l’idea di chiudere l’Istituto Tierra Santa e di richiamare i suoi frati dall’Argentina. Vorrei però anzitutto rievocare il primo contatto che ebbi con Papa Francesco. Per me fu sorprendente e sarebbe stata solo la prima di una serie di sorprese che mi sono occorse in questo mio soggiorno a Buenos Aires. Era ora di pranzo e squillò il cellulare. Rispondendo, mi sentii dire: «Ciao, sei tu il nuovo superiore messicano della comunità?» con un tono tanto allegro e amabile che mai avrei pensato di attribuire all’arcivescovo Bergoglio. Non riuscivo proprio a immaginare tanta semplicità da parte di un cardinale argentino. Risposi così con un semplice «Ai suoi ordini!». Quando il mio interlocutore si qualificò rimasi senza parole. Sin da quel momento mi resi conto che sarebbe stato lui a sapere cosa dire o cosa fare per noi.
Per questa ragione l’elezione di Francesco ci dà tanta gioia, perché è precisamente grazie al nuovo Papa che il nostro Commissariato di Terra Santa continua ad operare alacremente, nonostante le difficoltà. Le sue parole di conforto, il suo incoraggiamento e il suo appoggio sono stati decisivi per la permanenza della Custodia di Terra Santa in Argentina.
Si è sempre tenuto in contatto con il padre Custode, fra Pierbattista Pizzaballa, e durante le visite di quest’ultimo in Argentina si sono visti varie volte. Io stesso sono testimone dei loro incontri dell’aprile 2009, gennaio 2011 e luglio 2012, occasioni nelle quali ho accompagnato il Custode agli appuntamenti, anche se poi non prendevo parte ai colloqui privati. Al momento del congedo c’era sempre una parola gioiosa e fraterna del cardinale. Un «Comportati bene, che ti tengo d’occhio!» detto col tono di un padre che vuole che il figlio faccia bene le cose.
L’interesse del cardinal Bergoglio per la Custodia non è stato semplicemente protocollare. Era al corrente di ciascuno dei frati che lavorano nel Paese o che vi sono passati. Ogni anno ha incoraggiato con calore la generosità dei fedeli per la Colletta del Venerdì Santo e la curia della sua arcidiocesi è sempre stata la prima a versare i fondi raccolti. Ci ha incoraggiati a continuare con il lavoro di riordino dell’Istituto Tierra Santa preferendo che restasse in mano ai frati della Custodia invece che trasferito al vicariato (per l’Educazione della diocesi) di Buenos Aires. Ha visitato l’istituto quand’era primate della Chiesa cattolica in Argentina lasciando la testimonianza di questo passaggio con una pergamena che fa bella mostra di sé nella sala riunioni.
Dopo la crisi (economica) che l’Argentina attraversò nel 2001, l’attuale Papa Francesco inviò un messaggio alla comunità educatrice nel quale suggeriva di scommettere sull’educazione per crescere in un momento tanto decisivo. Scriveva nell’aprile 2002: «Il figlio del gaucho, il migrante che dalle campagne si trasferiva in città, lo straniero che approdava in queste terre trovarono nell’istruzione di base quegli elementi che permisero loro di trascendere la particolarità delle proprie origini per cercare ciascuno il suo posto nella costruzione di un progetto comune. Anche oggi, nell’arricchente pluralità delle proposte educative, dobbiamo tornare a scommettere sull’istruzione». Era forse proprio questo pensiero ad ispirarlo a incoraggiarci nel dare continuità al nostro amato Istituto Tierra Santa, fondato quasi 130 anni fa.
Il suo amore per i Luoghi Santi si è sempre manifestato non solo nelle sue omelie della Settimana Santa, ma anche in modo speciale nei momenti di particolare conflitto. Così, davanti al clima di tensione e alla situazione di violenza che affligge il Medio Oriente soprattutto negli ultimi mesi, e in special modo la Siria, sul finire dell’anno scorso l’allora cardinal Bergoglio invitò il popolo di Dio, e i fratelli credenti e non credenti, a unirsi in preghiera e ad invocare con intensità la pace, il 21 novembre 2012, nella cattedrale. Diceva in quell’occasione: «Animati dalle parole di Papa Benedetto XVI che chiedono pace per il Medio Oriente, esortiamo tutti gli uomini e donne di buona volontà a pregare e a invocare la pace per i nostri fratelli che soffrono il flagello della guerra e della desolazione».
Il nostro Papa attuale, con questo suo carisma di «umiltà audace», di «umiltà autenticamente francescana», da vero gesuita al cento per cento francescano ci riempie di gioia e speranza. Noi frati della Custodia abbiamo perseverato nel lavoro e nella permanenza in Argentina nonostante le difficoltà grazie alla sua presenza e intelligenza. Ci ha insegnato a guardare insieme verso l’alto e a cercare la trascendenza. Anche noi vogliamo continuare «camminando, edificando e confessando Gesù Cristo crocifisso».
(* Commissario di Terra Santa a Buenos Aires)
Dal 1890 una scuola francescana targata Terra Santa
(Milano/g.s.) – Oltre a svolgere le attività consuete per ogni Commissariato di Terra Santa, a Buenos Aires i frati della Custodia si occupano anche dell’animazione vocazionale e gestiscono un complesso scolastico – l’Istituto Tierra Santa – con un’offerta formativa, ispirata al francescanesimo, che va dalla scuola materna al diploma di istruzione secondaria.
Gli edifici destinati ai frati della Custodia cominciarono a sorgere a partire dal 1878 nel nascente quartiere di Almagro, situato nella parte occidentale della capitale argentina, dove all’epoca andavano concentrandosi numerose famiglie di migranti che si inurbavano e dove tra l’altro si conobbero – a Messa – i genitori di Jorge Mario Bergoglio (come ha raccontato lui stesso nella sua lunga intervista a carattere biografico appena pubblicata in italiano). La scuola fu inaugurata nel 1890 come istituto maschile. Oggi accoglie allievi maschi e femmine e continua a proporre percorsi e attività – anche extracurriculari – che mirano alla formazione culturale, umana e cristiana degli studenti.