La prima edizione di questa guida uscì in francese del 2003. Seguì nel 2005 l’edizione inglese. Quella in italiano, naturalmente aggiornata, è del 2011. Il libro è un compagno di viaggio interessante anche se, forse, non sufficiente. Di certo è stimolante la possibilità che esso offre di accostare la geografia della Terra Santa tenendo conto della narrativa palestinese.
(g.s.) – La prima edizione di questa guida uscì in francese del 2003. Seguì nel 2005 l’edizione inglese. Quella in italiano, naturalmente aggiornata, è del 2011. Il libro è un compagno di viaggio interessante anche se, forse, non sufficiente. Di certo è stimolante la possibilità che esso offre di accostare la geografia della Terra Santa tenendo conto della narrativa palestinese e prendendo in considerazione, oltre alle consuete informazioni turistiche, anche cenni alla storia contemporanea, all’attualità, alle emergenze sociali.
Chi deciderà di avvalersene, troverà nelle pagine di questo volume dei camei riservati a personaggi illustri della cultura e della politica palestinese, notizie sugli insediamenti israeliani nei Territori occupati e sui campi profughi, oltre a riferimenti storici ad alcuni dei luoghi toccati e stravolti dalle varie guerre guerreggiate nel corso del pluridecennale conflitto arabo-palestinese.
La guida è anche punteggiata di pagine dedicate alle Informazioni pratiche che offrono coordinate essenziali di gruppi e ong palestinesi, o filo palestinesi, con cui eventualmente entrare in contatto.
Il testo è ideato dall’Alternative Tourism Group (Atg), un organismo non governativo specializzato nel promuovere visite e itinerari che si propongono di gettare uno sguardo critico sulla realtà socio-politica della Palestina e i suoi complessi rapporti con Israele. Atg nasce a Beit Sahour, alle porte di Betlemme, nel 1995 come agenzia turistica no profit in risposta al desiderio di molti palestinesi di vedere più adeguatamente presentata la loro cultura e la realtà politica in cui vivevano.