La «fede» in Terra Santa sarà il filo conduttore della Giornata per le associazioni italiane che si occupano di sostenere chi vive ancora oggi nel Medio Oriente cristiano. L’evento che si svolgerà sabato 19 ottobre a Roma, è ormai diventato una tradizione per la Custodia. Infatti, da sei anni, il padre Custode incontra in quest’occasione i delegati di decine di associazioni e gruppi legati alla Terra Santa: dagli scout che scelgono di camminare sulle colline della Galilea, ai volontari che aiutano i bambini malati del Caritas Baby Hospital di Betlemme; dai volontari del commissariato della Puglia che trascorrono settimane nei conventi di Terra Santa per potarne gli ulivi, ai molti che mettono a disposizione il loro tempo e la loro professionalità per le mille necessità della Custodia.
Il 2013, eletto a «anno della fede» da papa Benedetto XVI e che ha visto la pubblicazione della Lumen Fidei, la prima enciclica di Papa Francesco incentrata proprio sulla fede, si rivela dunque occasione propizia per riflettere sulla virtù teologale e per ascoltare le testimonianze sulle opere che da essa nascono.
Non è possibile infatti dimenticare che la vicenda della fede cristiana è germogliata proprio in Terra Santa, dove il Signore ha vissuto e ha chiamato concretamente i suoi primi amici. Anche oggi, in quella terra, la fede cristiana è una realtà concreta, incarnata in persone reali, spesso molto diverse tra loro ma unite dall’avere risposto all’amore di Dio. Nel corso della giornata fra Alessandro Coniglio, religioso della Custodia, aiuterà i presenti a capire cosa significhi vivere la fede cristiana nel contesto così particolare della Terra Santa.
Uno sguardo è necessariamente rivolto a contesti dove i cristiani vivono «dure prove», come in Siria (dove si sta combattendo una interminabile guerra fratricida). Un conflitto dove spesso si uccide anche per odi religiosi (sunniti contro alawiti, sciiti contro sunniti), chiamando proprio la fede a giustificazione di stragi e distruzione. A questo proposito monsignor Giuseppe Nazzaro, già vescovo latino di Aleppo (Siria), racconterà la sua esperienza di pastore e quella di tanti altri cristiani che ancora oggi vivono laggiù nonostante tutto. Ascoltate le testimonianze, nel corso della giornata come di consueto i partecipanti avranno a disposizione un tempo per confrontarsi, conoscersi, scambiarsi idee ed impressioni. Spesso è il momento in cui porre le basi di un lavoro comune. Infine, al termine del pomeriggio, il padre Custode celebrerà l’eucarestia per tutti i presenti dando a tutti appuntamento all’anno successivo o a Gerusalemme.
La Giornata dei volontari di Terra Santa non potrà fare a meno di aderire agli appelli del Papa per la pace in Medio Oriente e per un impegno ancora più stretto per la Terra Santa. Tra i «gesti» che il Papa potrebbe proporre, c’è anche l’eventualità di un pellegrinaggio proprio in Terra Santa, all’inizio del 2014. Lo scorso marzo Bartolomeo I, patriarca ecumenico di Costantinopoli, appena Bergoglio venne eletto pontefice lo invitò infatti a realizzare insieme un pellegrinaggio ai Luoghi Santi. Il proposito: celebrare con un gesto ecumenico dalla grande forza simbolica, i 50 anni dallo storico incontro a Gerusalemme dei loro due predecessori, Paolo VI e il patriarca Atenagora. Un gesto di fede e di unità, in tempi segnati da guerre e divisioni.
Per informazioni e iscrizioni: Carlo Giorgi, giorgi@terrasanta.net – tel. 02-345.92.679