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Yemen, ultima frontiera?

di Giuseppe Caffulli
2 ottobre 2013
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Mentre cresce il numero di profughi siriani in Europa (secondo i dati dell’Agenzia europea per il controllo delle frontiere, sarebbero nel 2013 oltre 20 mila), molti rifugiati nei Paesi del Medio Oriente, dopo due anni e mezzo di guerra, sono ridotti ormai allo stremo. E si mettono nuovamente in marcia, per cercare un orizzonte migliore. Capita nello Yemen.


Mentre cresce il numero di profughi siriani in Europa (secondo i dati di Frontex, l’Agenzia europea per il controllo delle frontiere, sarebbero nel 2013 oltre 20 mila) e in centinaia sono i richiedenti asilo nel nostro Paese, molti rifugiati nei Paesi del Medio Oriente, dopo due anni e mezzo di guerra, sono ridotti ormai allo stremo. E si mettono nuovamente in marcia, per cercare un orizzonte migliore. Capita nello Yemen, dove negli ultimi mesi è arrivato un migliaio di profughi siriani provenienti da altri Paesi, Turchia e Giordania in testa.

Cosa sta capitando?  Semplice (e tragico al tempo stesso): il costo della vita in Turchia, ma anche nei Paesi dove i profughi non sono registrati oppure non godono dell’accoglienza dei campi dall’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Acnur), è troppo alto. Impossibile sopravvivere. Ecco allora l’esigenza di varcare altri confini, di imbarcarsi in altri dolorosi spaesamenti.

«Non abbiamo nessun altro posto dove andare. Mendichiamo per le strade», racconta Mustafa. Da Aleppo è fuggito in Giordania. Ma alla fine ha deciso, con gli ultimi risparmi, di prendere un volo per Sanaa, dove per i siriani non è necessario (finora) il visto d’ingresso. Ora staziona ai semafori, sperando che qualche auto rallenti e gli elargisca qualche riyal yemenita. Come lui, molti altri, che si arrabattano con mille piccoli lavoretti ed espedienti.

Secondo il rappresentante dell’Acnur nello Yemen Bruno Geddo, sono attualmente 900 i siriani richiedenti asilo nel Paese delle torri d’argilla. Ma si stima che almeno 1.500 o forse più potrebbero essere i rifugiati non registrati, in fuga dalle tendopoli di Turchia, Giordania e Iraq, dove il costo della vita è ormai insostenibile.

La guerra civile siriana ha fatto finora 2 milioni di rifugiati e 4 milioni e mezzo di sfollati interni. Lo Yemen (che peraltro ospita 250 mila rifugiati provenienti da Somalia, Etiopia, Eritrea e Iraq) non era stato ad oggi tra le mete più gettonate dei siriani in fuga da morte e devastazione. Ora sembra però, nonostante la lontananza, essersi aperta questa nuova frontiera: «Qui la vita costa meno, la gente è gentile, è meno difficile trovare una sistemazione», spiega una donna fuggita da Deraa e arrivata laggiù grazie all’aiuto economico ricevuto da alcuni parenti.

La condizione di estrema povertà dei siriani giunti nello Yemen preoccupa le organizzazioni umanitarie anche sotto altri punti di vista. Nelle scorse settimane sarebbero trapelate notizie di matrimoni forzati, quando non di «traffici» di giovani ragazze siriane offerte in spose (o concubine) a qualche facoltoso uomo d’affari locale. Ovviamente in cambio di denaro.

Nel clima di miseria e di disperazione nel quale versano ormai milioni di siriani, non c’è da meravigliarsi che risultino purtroppo calpestati anche dignità e diritti umani.

(Twitter: @caffulli)

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