Il cuore della Turchia laica e moderna pulsa oggi a Istiklal Caddesi, l’arteria principale del quartiere che al tempo delle repubbliche marinare fu quartier generale dei genovesi, sovrastato dalla mole imperiosa della torre Galata. La via, sulla quale si affacciano palazzi antichi e moderni. Passeggiare lungo questo corso significa incontrare i molti volti del Paese...
Il cuore della Turchia laica e moderna pulsa oggi a Istiklal Caddesi, l’arteria principale del quartiere che al tempo delle repubbliche marinare fu quartier generale dei genovesi, sovrastato dalla mole imperiosa della torre Galata. La via, sulla quale si affacciano palazzi antichi e moderni, è percorsa dal tipico tram rosso che conduce fino a piazza Taksim, teatro negli scorsi mesi della protesta anti-Erdogan (il cosiddetto movimento di Gezi Park). Passeggiare lungo questo corso significa incontrare i molti volti del Paese: giovani indistinguibili dai loro coetanei di qualsiasi capitale europea, donne vestite con gli abiti della tradizione musulmana, ragazzini intenti a chattare sulle piattaforme dei social network (diffusi ma molto osteggiati dal governo), uomini d’affari in giacca e cravatta che entrano ed escono dalle ambasciate presenti nella zona o dai tanti uffici di rappresentanza. E bar di ogni tipo, intenti a cucinare l’immancabile kebab.
Immergersi in questo quartiere, visitare la torre Galata (costruita nel 1348 dai genovesi e che faceva parte delle fortificazioni che circondavano la cittadella), sostare davanti al Collegio Galatasaray (reso famoso anche dall’omonima squadra di calcio), entrare nella chiesa di Sant’Antonio (retta dai francescani conventuali), oppure in quella di Santa Maria (officiata dai frati minori), significa riandare alle radici cosmopolite dell’antica Bisanzio. Dall’alto della torre Galata si domina a volo d’uccello il Bosforo e il Corno d’Oro: Santa Sofia, il Topkapi, la moschea blu e i mille campanili e minareti che si affacciano su quel braccio di mare che separa Europa e Asia.
La città oggi è una megalopoli tentacolare, con i suoi 13 milioni di abitanti, un traffico frenetico, efficienti metropolitane, centri commerciali e grattacieli sempre più arditi. Ma percorrendo le vie del centro si ha costantemente l’impressione di essere ricacciati indietro nel tempo: le memorie dell’era ottomana, i monumenti della nuova Turchia di Ataturk… Per questa ragione Istanbul anche oggi è un crocevia imprescindibile: dalle rive del Corno d’Oro l’Europa si affaccia sul Vicino Oriente e viceversa la sponda asiatica della Turchia ha lo sguardo rivolto ad Occidente, in un rapporto d’odio e amore che si riflette anche nel presente. E che va tenuto in conto per capire le tensioni politiche che il Paese si trova a vivere.