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1214-2014: verso Santiago de Compostela sulle orme di san Francesco

Manuela Borraccino
5 novembre 2014
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1214-2014: verso Santiago de Compostela sulle orme di san Francesco
Fra Paco, guardiano del convento di San Francesco, a Santiago de Compostela. (foto G.P. Fra)

Gli storici non sono in grado di confermarlo, ma secondo i Fioretti nel 1214 anche san Francesco d’Assisi visitò la tomba dell’apostolo Giacomo, in Galizia, percorrendo il Cammino di Santiago. I francescani hanno deciso di festeggiare l’ottavo centenario di quel pellegrinaggio con iniziative a carattere spirituale, concerti, mostre, azioni in favore dei senzatetto.


Gli storici non sono in grado di confermarlo, ma secondo i Fioretti nel 1214 san Francesco d’Assisi visitò la tomba dell’apostolo san Giacomo, nella regione spagnola della Galizia, percorrendo – come hanno fatto schiere di pellegrini lungo i secoli – il Cammino di Santiago.

I francescani spagnoli hanno deciso di festeggiare l’ottavo centenario di quel pellegrinaggio con iniziative a carattere spirituale, concerti, mostre, azioni in favore dei senzatetto. E ovviamente pellegrinaggi sulla rotta Assisi-Santiago. Gli eventi celebrativi sono iniziati il 2 agosto 2013 e proseguiranno fino al 2 agosto 2015, giorni in cui è prevista l’indulgenza plenaria per chi pregherà alla Porziuncola o nella chiesa di San Francesco a Santiago.

Nel solo 2013, secondo i dati ufficiali delle associazioni giacobee, sono stati oltre 215 mila i pellegrini, dei quali la metà spagnoli e gli altri provenienti da oltre 130 Paesi. Un numero che è in costante crescita da anni. Meno del 40 per cento, però, compie il Cammino sospinto da motivazioni religiose. «Il Cammino di Santiago rischia di morire di successo», afferma lapidario padre Paco, al secolo Francisco Juan Castro Miramontes, giovane e carismatico guardiano del convento di San Francesco a Santiago.

«Molti pellegrini del Cammino – spiega frate Paco – anche se si definiscono agnostici sono comunque in ricerca, neanche loro sanno bene di che cosa, ed è questa ricerca che la Chiesa deve saper intercettare e accogliere». Un impulso missionario che ha trovato pieno incoraggiamento nella spinta evangelizzatrice impressa da Papa Francesco con la Evangelii Gaudium. E che i francescani sperano che il Pontefice venga a confermare, come auspicato dall’arcivescovo José Rodríguez Carballo – egli stesso galiziano, segretario della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e già ministro generale dei Frati minori – che ha invitato il Papa a recarsi a Santiago nell’ambito della visita che Bergoglio potrebbe compiere in Spagna per i 500 anni dalla nascita di santa Teresa d’Avila, il 28 marzo 2015. Il Papa non ha confermato ma, stando a mons. Carballo, all’invito ha risposto immediatamente: «Con mucho gusto!».

Le iniziative di animazione spirituale a cura dei francescani di Galizia invitano a riscoprire la fede attraverso il Cammino o con un’esperienza di volontariato come hospitalero nell’Hogar de espiritualidad San Francisco de Asís, aperto a Santiago nel 2005 per accogliere i pellegrini. Al 30 ottobre 2014 oltre 55 mila di loro avevano già conquistato la cotolaya (versione francescana della Compostela), un «diploma del pellegrino» rilasciato a chi ha concluso il suo Cammino con la visita al convento di san Francesco, oltre che alla tomba dell’apostolo Giacomo. In migliaia hanno viaggiato con la «Credenziale francescana» appositamente creata e autorizzata dalle gerarchie ecclesiastiche spagnole per l’Anno francescano.

Per ulteriori informazioni: www.franciscanos2014.org e www.franciscanos.es

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