Durante il pellegrinaggio di Papa Francesco in Terra Santa (24-26 maggio 2014), a Betlemme, sul grande pannello dipinto come sfondo dell’altare, accanto ai Papi che hanno visitato i Luoghi Santi (Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI), c’erano anche loro: Mariam Baouardy e Maria Alfonsina Ghattas. Poco note in Occidente, i loro volti e le loro storie sono invece ben presenti ai cristiani di Terra Santa. La prima, carmelitana, nata in Galilea, è stata beatificata da san Giovanni Paolo II il 13 novembre 1983. Il 7 dicembre scorso papa Francesco ha promulgato il decreto del miracolo attribuito all’intercessione di Maria di Gesù Crocifisso (questo il nome da religiosa). La seconda, fondatrice della Congregazione delle Suore del Santissimo Rosario di Gerusalemme, era stata proclamata beata il 22 novembre 2009 nel corso di una cerimonia celebrata a Nazaret. In data 6 dicembre 2014 Papa Francesco ha riconosciuto il miracolo ottenuto per intercessione della religiosa palestinese.
Insieme, Mariam e Maria Alfonsina, saranno proclamate sante a Roma il 17 maggio prossimo, prime palestinesi nella storia della Chiesa.
Qual è il segreto della loro santità? Monsignor Michel Sabbah, patriarca latino emerito di Gerusalemme, non ha dubbi: «Aver vissuto profondamente il Vangelo e specialmente le Beatitudini di Cristo».
Sia Mariam, nota in Terra Santa come la «piccola araba», sia suor Maria Alfonsina hanno vissuto l’amore di Dio servendo i poveri, gli umili e i costruttori di pace. Due stelle luminose in una società dilaniata e divisa, spesso preda di odi e ingiustizie.