Il 28 ottobre scorso, in molte città della Palestina, sono iniziate le manifestazioni per commemorare i dieci anni della morte di Yasser Arafat, il leader dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina. L’anziano leader lasciò la residenza presidenziale della Moqata, a Ramallah, il 29 ottobre 2004, per essere ricoverato in un ospedale parigino. La morte avverrà l’11 novembre successivo, in un clima di sospetti mai chiariti. Secondo alcune fonti, il leader dell’Olp sarebbe stato addirittira avvelenato.
Migliaia di dimostranti si sono riuniti a fine ottobre a Ramallah, in Cisiordania, per ricordare il leader carismatico della lotta per l’indipendenza del popolo palestinese. Ma il clima di aspro confronto tra Hamas e Fatah, le due principali organizzazioni politiche palestinesi, ha impedito celebrazioni congiunte nella Striscia di Gaza e in Cisigiordania.
Nella città capitale dell’Autorità Palestinese le strade sono state invase da migliaia di bandiere. Da piazza Al Manara fino alla tomba di Arafat gli attivisti del Fatah, la formazione politica di cui è leader il presidente Abu Mazen, hanno srotolato una bandiera palestinese di 66 metri di lunghezza. Tanti metri quanti sono gli anni dalla nascita dello Stato d’Israele (che per i palestinesi coincide con la perdita della propria terra), recante le firme di 25 mila persone. Un record entrato nel Guiness dei primati.