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Nuove scritte anti-cristiane alla basilica della Dormizione sul Monte Sion

fra Mamdouh Chéhab Bassilios ofm
18 gennaio 2016
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Nuove scritte anti-cristiane alla basilica della Dormizione sul Monte Sion
Le ingiurie scritte in ebraico sulla porta della basilica della Dormizione a Gerusalemme. (foto: monaci dell'Abbazia della Dormizione)

Un nuovo atto di vandalismo ha toccato ieri, domenica 17 gennaio, l’Abbazia della Dormizione sul Monte Sion, a Gerusalemme. La porta d’ingresso del monastero benedettino e le mura adiacenti sono state imbrattate con slogan anti-cristiani. Il patriarcato latino di Gerusalemme ha condannato senza mezze misure il fatto, invitando nuovamente «a monitorare chi incita all’intolleranza contro i cristiani».


(g.c.) – Un nuovo atto di vandalismo ha toccato ieri, domenica 17 gennaio, l’Abbazia della Dormizione sul Monte Sion. La porta d’ingresso del monastero benedettino e le mura adiacenti sono state imbrattate con slogan anti-cristiani («Il suo nome (Gesù) e la sua memoria devono essere cancellati». «Morte ai cristiani pagani, nemici di Israele», «Cristiani all’inferno»).

A poche settimane di distanza dagli atti di vandalismo che hanno toccato il cimitero dei salesiani a Beit Gemal, dove in dicembre sono state divelte le croci di alcune sepolture, questo nuovo episodio riporta in primo piano l’atteggiamento anti-cristiano di certe fazioni dell’ebraismo ultra-ortodosso.

Il patriarcato latino di Gerusalemme ha condannato senza mezze misure il fatto, ricordando che «l’unico modo per far fronte ad atti del genere è quello di controllare l’educazione impartita nelle scuole in cui vengono istruiti questi giovani, e monitorare chi incita all’intolleranza contro i cristiani».

Il riferimento, neppure troppo velato, potrebbe essere rivolto a chi frequenta una delle numerose scuole rabbiniche della città vecchia. Una di queste sorge a poche decine di metri dal luogo dove si è consumato il misfatto, nella zona sottostante il Cenacolo, in quello che anticamente era il convento dei frati francescani della Custodia di Terra Santa. Un edificio che, secondo una tradizione ebraica, ospiterebbe la sepoltura del re Davide ed oggi è occupata da una yeshivà.

Questo nuovo atto vandalico lascia gli esponenti cristiani di Terra Santa con l’amaro in bocca. «È assai triste che tali episodi di odio arrivino a 50 anni dopo la Nostra Aetate – dicono al patriarcato – la dichiarazione che ha aperto la strada al dialogo interreligioso tra la Chiesa cattolica e le altre religioni, e ha rappresentato una svolta nei rapporti tra la Chiesa cattolica e l’ebraismo».

La basilica della Dormizione, insieme al vicinissimo convento francescano (detto «Cenacolino»), sono già stati toccati da ripetuti atti vandalici e dispetti (si va dalle scritte denigratorie alla spazzatura buttata a bella posta all’interno degli spazi del convento). Nei giorni della visita di Papa Francesco a Gerusalemme, nel maggio 2014, proprio all’interno della basilica della Dormizione venne appiccato un incendio che solo per miracolo non provocò ingenti danni.

Sono svariati gli episodi di intolleranza anti-cristiana che si sono susseguiti nel recente passato ad opera di estremisti ebrei o coloni. Tra questi ricordiamo, ultimo in ordine di tempo, l’incendio alla chiesa della Moltiplicazione dei pani e dei pesci a Tabgha, avvenuto nel giugno 2015 e per il quale sono poi stati arrestati dalle autorità due giovani estremisti ebrei.

Nel mirino degli estremisti vi sono anche moschee e luoghi di culto musulmani, ugualmente vittime del cosiddetto tag mehir («il prezzo da pagare»), motto con il quale questi gruppuscoli ultra-ortodossi minacciano cristiani e musulmani, accusandoli di aver «sottratto loro la terra».

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