Ho coronato un sogno, trascorrendo alcuni giorni in Giappone in occasione della conferenza annuale della Commissione per il dialogo interreligioso ed ecumenico dell’Ordine dei Frati minori di cui faccio parte. Vi raconto come è andata.
Mi occupo di dialogo interreligioso da più di dieci anni e ho svolto sempre la mia attività in Medio Oriente, in particolare a Gerusalemme dove vivo da quasi diciotto anni. Fin da ragazzo ho sognato di visitare il Giappone. È da qui che invio la riflessione che state leggendo. Ho raggiunto oggi Nagasaki dopo essere stato alcuni giorni a Tokyo: l’occasione del viaggio è la conferenza annuale della Commissione per il dialogo interreligioso ed ecumenico dell’Ordine dei Frati minori di cui faccio parte. I membri di questa commissione sono tutti frati che, nel mondo, nel luogo dove vivono e operano, si occupano di dialogo interreligioso: io a Gerusalemme, un frate a Venezia nel centro di studi per l’ecumenismo, un altro in Marocco, uno nella nostra fraternità ad Istanbul per il dialogo interreligioso e uno a Nagasaki, in una casa che accoglie un progetto voluto dall’Ordine per sensibilizzare e promuovere laboratori di pace.
Proprio a Nagasaki condividiamo le nostre esperienze vissute durante l’anno che è trascorso, predisponiamo testi e materiali che serviranno ai frati che, nei diversi Paesi, hanno il nostro stesso incarico e a volte si trovano ad aver bisogno di strumenti e nuovi stimoli.
Fare dialogo con altre culture e religioni non è facile e se qualcuno non ha un minimo di formazione o esperienza può sentirsi ancora più a disagio nel proporre un’attività o un incontro. Questa Commissione ha proprio lo scopo di predisporre materiali e testi guida che aiutino i frati incaricati a svolgere al meglio il loro servizio. Faccio parte del gruppo da quattro anni e ho avuto modo di visitare, per le diverse conferenze annuali, la nostra fraternità in Istanbul, il centro di Venezia, ma per via del conflitto in corso in Terra Santa, l’anno scorso non ho potuto andare in Marocco.
Questa è la volta del Giappone, e il sogno che si realizza.
Non ho avuto modo di prepararmi per bene, le cose da gestire a Gerusalemme prima della partenza erano troppe, e così, una volta arrivato qui, ho sperimentato un’immersione completa in un mondo assolutamente diverso, in una cultura distante.
Ogni giorno scopro cose nuove e approfondisco il modo giapponese di pensare e di vedere il mondo e la vita. I giorni a Tokyo sono stati soprattutto alla scoperta della spiritualità scintoista e buddhista; ho potuto ammirare da vicino la magnificenza dei templi scintoisti, le tradizioni dei fedeli che vi si recano per implorare benedizione e salute. La bellezza dell’architettura e delle decorazioni in pietra, in legno e d’oro, la delicatezza dei gesti della loro devozione e la cura di ogni particolare. Tutto è preciso, ordinato e pulito e rispettato da ogni cittadino.
Nagasaki è la seconda città che fu distrutta totalmente in pochi minuti dalla bomba atomica sganciata dagli statunitensi alla fine della Seconda guerra mondiale. Il nostro Ordine ha voluto che ci fosse un gruppo di frati che, vivendo in questa città che ha sperimentato l’odio e la violenza tra i popoli, divenisse simbolo e segno dell’importanza della pace. Trovarmi qui, con il cuore ancora a Gerusalemme, preoccupato quotidianamente di quel che accade tra israeliani e palestinesi è un’occasione unica per ripensare a tutto e alla storia, per ritornare rigenerato e, spero, con qualche parola in più da condividere con chi mi vive accanto e, chissà, magari per iniziare un nuovo cammino che ci conduca alla pace.