L’inizio del movimento delle crociate coincise con il mutare della visione cristiana del mondo: agli ideali della fuga mundi, con Gregorio VII subentrò il principio della conquista del mondo. Gli ebrei furono in Europa i primi a pagare per questo «nuovo orientamento».
L’XI secolo segnò uno spartiacque nello status degli ebrei nell’Europa cristiana. Ci fu un cambio di visione coincidente con l’inizio del movimento delle crociate, insieme al cambio della visione cristiana del mondo: agli ideali della fuga mundi, con Gregorio VII subentrò il principio della conquista del mondo.
Gli ebrei furono in Europa i primi a pagare per questo «nuovo orientamento». Nel 1096, proprio in occasione della prima crociata, specialmente in Germania e in Francia, focolai di odio contro gli ebrei si risolsero in eccidi inauditi operati verso uomini e donne di religione ebraica di ogni età, sesso e condizione sociale, accesi da crociati che si spostavano verso Gerusalemme. Il nemico per eccellenza era l’islam, ma uccidere un ebreo non era considerato omicidio, ma «malicidio», equivaleva cioè a uccidere il male. E gli ebrei erano il male perché considerati «deicidi», gli uccisori di Dio.
Il Talmud ebbe un ruolo fondamentale nella storia del pregiudizio cristiano contro gli ebrei: Pietro il Venerabile (1092-1156), abate di Cluny, fu il primo autore latino a chiamarlo con il suo nome, considerandolo un’opera dell’Anticristo.
Nel 1239, Gregorio IX ordinò la confisca dei libri ebraici per farli esaminare; ordine inviato a tutti i sovrani europei, ma accolto solo dal francese Luigi IX; in Francia, dopo una disputa pubblica e poi un processo davanti al re e all’Università di Parigi, il 29 settembre 1242, in Place de Grève, il Talmud fu condannato, e circa dodicimila copie bruciate in un rogo pubblico. Cosa che poi la storia vedrà ripetere spesso.
A metà del XIV secolo la posizione degli ebrei in tutti gli Stati europei fu sempre più insostenibile.
Avvenne in quel momento un cambio di paradigma fondamentale nella storia delle persecuzioni antiebraiche: si passò, cioè, dall’antigiudaismo classico (legato a motivi religiosi), all’altra forma di pregiudizio e di persecuzione, che in epoca moderna fu chiamata antisemitismo (legato all’appartenenza etnico/sociale).
Nel luglio 1348, nel Delfinato francese, gli ebrei furono accusati per la prima volta di aver avvelenato i pozzi per diffondere la peste tra i cristiani. Ciò scatenò processi, esecuzioni e massacri, in gran parte dell’Europa, spesso arrivando nei villaggi e nelle città ben prima della stessa peste. Per la prima volta l’ebreo fu definito in base alla sua «natura fisica», non più per il suo credo: se nel 1096 gli ebrei venivano attaccati come deicidi (la polemica e il pregiudizio era sul piano religioso, quindi antigiudaico, e il battesimo poteva sistemare le cose), nel 1348 gli ebrei non venivano massacrati perché rifiutavano la conversione, ma perché erano in sé stessi causa di un ordine violato.
E i massacri servivano a ristabilire tale ordine. Neanche il battesimo poteva ora cancellare il male che essi rappresentavano.
Avvenne un vero e proprio slittamento semantico del termine «contaminazione»: in ambito religioso essa era provocata dall’errore; ora era direttamente (e con i pozzi, fisicamente) provocata dalla persona che erra. Il pregiudizio antisemita sostituì quello antigiudaico.
Su questo nuovo paradigma si innestò a metà dell’Ottocento la teoria poligenica delle razze che, insieme a sentimenti nazionalistici malati, e un cristianesimo schierato contro gli ebrei, fecero sì che l’antisemitismo moderno attecchisse in ogni sfera della vita sociale e politica europea. Aprendo la porta alle derive nazionalsocialiste e agli orrori del XX secolo.
Abbonati anche tu alla rivista Terrasanta
il bimestrale fondato dalla Custodia di Terra Santa, a Gerusalemme, nel 1921.
68 pagine a colori dense di servizi e approfondimenti su culture, religioni, attualità, archeologia del Medio Oriente e delle terre bibliche
Da più di 100 anni un punto di riferimento. Ogni due mesi nelle case dei lettori.
Le modalità di abbonamento