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Magnificat, musica che unisce le fedi

Francesco Pistocchini
2 gennaio 2025
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Magnificat, musica che unisce le fedi
Giovanissimi allievi del Magnificat in concerto. (foto CTS)

Sta per compiere 30 anni la scuola di musica nel cuore di Gerusalemme, dove la normalità è incontrare un ebreo o un musulmano o un cristiano, e vederlo non come possibile nemico, ma come persona.


I musicisti non dovrebbero avere bandiere e confini, questo è quello che cerchiamo di insegnare agli allievi del Magnificat, favorendo l’incontro tra culture, religioni e provenienze diverse che sono il volto dell’istituto». A parlare è fra Alberto Pari, da otto anni direttore dell’Istituto Magnificat, progetto educativo fiore all’occhiello della Custodia di Terra Santa, una realtà scolastica di Gerusalemme, che ha visto formarsi centinaia di giovani musicisti. «Una scuola di musica è già speciale per natura – prosegue fra Alberto –, ma il Magnificat ha alcune caratteristiche che lo rendono unico e prezioso».

Nel 1995 dall’intuizione di un frate italiano musicista, fra Armando Pierucci, è nato nei sotterranei del convento di San Salvatore, un ambiente che doveva accogliere principalmente giovani palestinesi della città vecchia affascinati dal suono di un pianoforte e dalla volontà di apprendere il canto corale. Con l’aiuto di due cristiane, fra Armando organizzò i primi corsi. La voce si sparse e molte famiglie chiesero che i propri figli studiassero all’istituto chiamato Magnificat, come il canto di ringraziamento che Maria ha espresso ad Ain Karem. Fu necessario individuare uno spazio idoneo per accogliere sempre più allievi e reclutare docenti preparati nelle varie discipline.

Alla richiesta di poter assumere docenti ebree, le prime candidate, per insegnare a studenti in maggioranza arabi palestinesi – cristiani e musulmani –, i frati della Custodia risposero positivamente e hanno così permesso al Magnificat di nascere e crescere.

Fra Alberto J. Pari (foto CTS)

Fra Alberto è il terzo direttore della scuola, preceduto da fra Armando e dalla signora Hania Sabbara, recentemente scomparsa. Fra David Grenier e fra Riccardo Ceriani sono stati vicedirettori. Fra Alberto ha avuto come vicedirettrice per alcuni anni la soprano Giuliana Mettini e oggi guida l’Istituto affiancato da fra Johnny Jallouf.

L’istituto ha iniziato a ottenere riconoscimenti in tutto il mondo e a raggiungere molti: grazie a una convenzione con il Conservatorio italiano di Vicenza: alcuni studenti da Gerusalemme e Betlemme sono partiti per diplomarsi in Italia divenendo i primi insegnanti cristiani della scuola. Oggi il Magnificat ha circa duecentoventi studenti, una trentina i docenti e tre i membri del personale. Vi si insegnano diversi strumenti, canto, composizione, musica corale, solfeggio e storia della musica. «Il Magnificat si è sviluppato come centro educativo dove la coesistenza pacifica e l’interculturalità sono il pane quotidiano», spiega il direttore.

La maggioranza degli studenti è cristiana, di ogni denominazione; segue la componente musulmana, mentre tra gli insegnanti prevalgono gli ebrei. Una situazione che potrebbe essere normale in Occidente, ma non a Gerusalemme, dove ebrei, cristiani e musulmani vivono in quartieri distinti e con difficoltà frequentano le stesse realtà educative. «A volte risentiamo delle tensioni che la guerra in corso ha provocato. Ciò nonostante, le domande dei nuovi candidati superano i posti disponibili».

I genitori che iscrivono i propri figli al Magnificat spesso cercano un luogo in cui tutti sono accolti senza distinzione di cultura, etnia o religione. «Non è sempre facile mantenere il delicato equilibrio maturato negli anni – conclude fra Alberto –, ma la volontà di creare generazioni di nuovi uomini e donne che sanno vivere insieme e creare del bello, è la linfa vitale di una realtà che da trent’anni cresce e si sviluppa».

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