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Un velo di tristezza sulla gioia di Purim

Giuseppe Caffulli
20 marzo 2024
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Un velo di tristezza sulla gioia di <i>Purim</i>
Anche quest'anno tra i bambini israeliani quello di Spiderman resta tra i travestimenti preferiti in occasione di Purim. (foto David Cohen/Flash90)

Si approssima la festa ebraica di Purim, che ha manifestazioni esteriori simili a quelle del carnevale nelle nazioni cristiane. Con la guerra in corso, in Israele si tende a smorzare i toni.


Il «giorno delle sorti», la festa di Purim, sarà celebrata quest’anno decisamente sottotono. La guerra tra Israele e Hamas continua, e le ferite che si sono aperte all’interno della società israeliana hanno un significativo impatto anche su una delle celebrazioni ebraiche più sentite, che quest’anno cade a giorni, tra il 23 e il 24 marzo. La festività giudaica che affonda le sue origini nelle vicende della regina Ester è un colorato carnevale che coinvolge grandi e piccoli. Stavolta, però, non sono previste parate cittadine, né feste mondane. Le scuole, tradizionalmente luoghi di festa per i più piccoli, hanno chiesto di celebrare la ricorrenza con sobrietà, evitando costumi truculenti.

→ Leggi anche: Purim, le sorti di un destino rovesciato

Proprio il settore, un tempo florido, dei costumi di Purim, segnala il momento critico d’Israele. Secondo le indagini di settore, le vendite dei travestimenti sono calate del 7 per cento a causa della guerra. Si prevede che i ricavi del mercato scenderanno a 126 milioni di shekel, quasi 32 milioni di euro (erano stati 135 milioni nel 2023). Una contrazione che nasce dalla difficoltà, del tutto comprensibile, di essere felici e spensierati mentre infuria una guerra e il ricordo delle vittime del 7 ottobre e degli ostaggi ancora in mano a Hamas è quanto mai vivido.

Secondo la società di ricerche di mercato Coface Bdi, un altro dato è significativo: aumentano le richieste di costumi militari tra gli adolescenti. Una spia del bisogno di sicurezza presente soprattutto nelle giovani generazioni. Fortunatamente i più piccoli sembrano ancora immuni dal virus della guerra. Tra i maschietti delle scuole materne il costume più ambito è ancora quello di Spiderman. Tra le bambine vincono ancora fatine e principesse.

Gran parte dei costumi di Purim è realizzata in Cina, ma gli operatori del settore hanno deciso di non aumentare i prezzi, anche a fronte di rincari accertati, proprio per non aggravare ulteriormente la situazione.

Shoshi Zohar, uno dei maggiori rivenditori israeliani di costumi, ha spiegato al giornale online Ynet che «anche i costi di spedizione sono aumentati, ma non abbiamo aumentato i prezzi; li abbiamo addirittura abbassati. Non intendiamo trarre profitto da questa festività. Le vendite potrebbero diminuire, ma il nostro obiettivo è portare gioia al popolo di Israele».

«Non abbiamo praticamente ordinato costumi horror, tanto in voga fino a qualche tempo fa», rimarca Zohar. A sottolineare che la realtà ha superato la fantasia, non si vedranno insomma zombie, vampiri con la bocca sporca di sangue, cadaveri accoltellati e affini…

Purim ricorda, secondo la narrazione del libro di Ester, il pericolo corso dagli ebrei in Persia, allorché Aman ne decretò lo sterminio fissandone la data per mezzo delle «sorti», e la loro successiva liberazione, per intercessione di Ester, grazie all’intervento di Mardocheo.

La lettura del Libro di Ester è uno dei precetti della festa. In questo giorno si devono anche fare doni ai più poveri, offrire cibo a due persone diverse e partecipare a un banchetto festivo.


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