Il «giorno delle sorti», la festa di Purim, sarà celebrata quest’anno decisamente sottotono. La guerra tra Israele e Hamas continua, e le ferite che si sono aperte all’interno della società israeliana hanno un significativo impatto anche su una delle celebrazioni ebraiche più sentite, che quest’anno cade a giorni, tra il 23 e il 24 marzo. La festività giudaica che affonda le sue origini nelle vicende della regina Ester è un colorato carnevale che coinvolge grandi e piccoli. Stavolta, però, non sono previste parate cittadine, né feste mondane. Le scuole, tradizionalmente luoghi di festa per i più piccoli, hanno chiesto di celebrare la ricorrenza con sobrietà, evitando costumi truculenti.
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Proprio il settore, un tempo florido, dei costumi di Purim, segnala il momento critico d’Israele. Secondo le indagini di settore, le vendite dei travestimenti sono calate del 7 per cento a causa della guerra. Si prevede che i ricavi del mercato scenderanno a 126 milioni di shekel, quasi 32 milioni di euro (erano stati 135 milioni nel 2023). Una contrazione che nasce dalla difficoltà, del tutto comprensibile, di essere felici e spensierati mentre infuria una guerra e il ricordo delle vittime del 7 ottobre e degli ostaggi ancora in mano a Hamas è quanto mai vivido.
Secondo la società di ricerche di mercato Coface Bdi, un altro dato è significativo: aumentano le richieste di costumi militari tra gli adolescenti. Una spia del bisogno di sicurezza presente soprattutto nelle giovani generazioni. Fortunatamente i più piccoli sembrano ancora immuni dal virus della guerra. Tra i maschietti delle scuole materne il costume più ambito è ancora quello di Spiderman. Tra le bambine vincono ancora fatine e principesse.
Gran parte dei costumi di Purim è realizzata in Cina, ma gli operatori del settore hanno deciso di non aumentare i prezzi, anche a fronte di rincari accertati, proprio per non aggravare ulteriormente la situazione.
Shoshi Zohar, uno dei maggiori rivenditori israeliani di costumi, ha spiegato al giornale online Ynet che «anche i costi di spedizione sono aumentati, ma non abbiamo aumentato i prezzi; li abbiamo addirittura abbassati. Non intendiamo trarre profitto da questa festività. Le vendite potrebbero diminuire, ma il nostro obiettivo è portare gioia al popolo di Israele».
«Non abbiamo praticamente ordinato costumi horror, tanto in voga fino a qualche tempo fa», rimarca Zohar. A sottolineare che la realtà ha superato la fantasia, non si vedranno insomma zombie, vampiri con la bocca sporca di sangue, cadaveri accoltellati e affini…
Purim ricorda, secondo la narrazione del libro di Ester, il pericolo corso dagli ebrei in Persia, allorché Aman ne decretò lo sterminio fissandone la data per mezzo delle «sorti», e la loro successiva liberazione, per intercessione di Ester, grazie all’intervento di Mardocheo.
La lettura del Libro di Ester è uno dei precetti della festa. In questo giorno si devono anche fare doni ai più poveri, offrire cibo a due persone diverse e partecipare a un banchetto festivo.
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