Queste sono giornate piovose in Terra Santa, soprattutto in Giudea, e ancor più in Galilea, dove le piogge hanno innalzato il livello del lago di Tiberiade (allagando anche, parzialmente, i resti archeologici del villaggio di Cafarnao). Il più grande specchio d’acqua dolce di Israele (che si trova 212 metri sotto il livello del mare) si va gonfiando: le acque sono salite di 27 centimetri in una settimana, raggiungendo i 210 metri sotto il livello del mare. Manca poco più di un metro al livello di guardia, raggiunto il quale le autorità competenti aprirebbero le dighe. Tutto sommato, una benedizione per un bacino che è spesso in sofferenza per via degli ingenti prelievi d’acqua per usi civili e agricoli.
A Gerusalemme le piogge hanno regalato nuove tinte di colore intenso, come questo verde trapuntato dal rosso degli anemoni nel parco di Emek Tzurim. Occasione da non perdere per i fotografi, che hanno potuto immortalare un’immagine piuttosto inconsueta della città vecchia, sulla quale troneggia una serie di cupole: la musulmana Cupola della roccia, le cupole chiare delle sinagoge del quartiere ebraico e, in fondo, l’abbazia benedettina della Dormizione della Beata Vergine Maria. (g.s.)