David Roberts, scozzese di nascita (Stockbridge, 24 ottobre 1796), ha contribuito non poco a far conoscere l’Oriente nella prima metà dell’Ottocento. Dal suo pennello sono usciti paesaggi e riproduzioni di monumenti che ancora oggi sono utili agli studiosi per comprendere la topografia dei luoghi poco prima dell’avvento della fotografia.
L’opera di David Roberts, scozzese di nascita (Stockbridge, 24 ottobre 1796), ma vittoriano di formazione, ha contribuito non poco a far conoscere l’Oriente nella prima metà dell’Ottocento. Decoratore e scenografo, nel 1822 si trasferì a Londra, dove lavorò per il Coburg Theatre. Ma non trascurò la pittura, declinata nelle sue varie tecniche, partecipando a diverse esposizioni d’arte.
Nel 1829 espose la sua prima opera con alcune caratteristiche che segneranno la sua produzione artistica. Si tratta di «Partenza degli israeliti dall’Egitto», dove a farla da padrone sono le potenti architetture faraoniche, che un secolo dopo diverranno addirittura modelli ispiratori per i colossal di Hollywood a sfondo biblico. Raggiunta una certa fama, iniziò a viaggiare per raccogliere disegni, spunti e schizzi, specialmente nella Spagna moresca e in Algeria. Il 31 agosto 1838 partì alla volta dell’Egitto. Giunse ad Alessandria il 24 settembre, dove iniziò a ritrarre i soggetti che più lo affascinavano: il Nilo, le persone, le Piramidi…. Scrisse nel suo diario che gli fu accordato il permesso di entrare in qualsiasi moschea desiderasse visitare, «privilegio che fino ad allora nessun cristiano aveva mai ottenuto, ma ad una condizione: non doveva profanare la moschea usando pennelli fatti di setola di maiale».
Nel febbraio 1839 lasciò il Cairo alla volta della Palestina, viaggiando con una carovana di 21 cammelli, vestito secondo l’usanza degli arabi e scortato da alcuni servitori armati. Tornò in patria entro la fine di quell’anno, con un ricco carnet di disegni che ebbero da subito un’enorme diffusione e successo. Dal suo pennello sono usciti paesaggi e riproduzioni di monumenti che ancora oggi sono utili agli studiosi per comprendere la topografia dei luoghi poco prima dell’avvento della fotografia.
Nel disegno, una veduta di Gerusalemme datata 9 aprile 1839.
Terrasanta 1/2024
Il sommario dei temi toccati nel numero di gennaio-febbraio 2024 di Terrasanta su carta. Al centro, un dossier dedicato al centenario dello Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme, facoltà di Scienze bibliche e archeologia.
I cento anni dello Studium Biblicum di Gerusalemme
Diverse occasioni pubbliche, in questi ultimi mesi, sono state indette per il ricorrere del primo centenario dello Studium Biblicum Franciscanum. Una storia che ripercorriamo in questo Dossier.