Dicono che la pandemia di Covid-19 abbia lasciato in molti almeno un effetto positivo: la voglia di stare all’aria aperta, di camminare immersi nelle bellezze architettoniche e naturali.
Una conferma giunge dai dati pubblicati in questi giorni dall’Ufficio per l’accoglienza del pellegrino della cattedrale di Santiago de Compostela, in Spagna. Celebre ormai in tutto il mondo per gli itinerari che lo raggiungono, il luogo sacro è da secoli una delle tre mete maggiori dei pellegrini cristiani europei, insieme con Gerusalemme e Roma.
Nel 2023 la città della Galizia spagnola è stata raggiunga a piedi, in bicicletta o a cavallo da 446.035 pellegrini, andati poi a farsi registrare presso l’ufficio dei canonici della cattedrale compostellana. Gli stranieri sono stati 243.138. Quasi 29mila (pari al 6,5 per cento) gli italiani, classificatisi al terzo posto, dopo gli spagnoli (oltre 197mila, poco meno del 45 per cento) e gli statunitensi (32mila, poco più del 7 per cento). Seguono, nell’ordine: tedeschi, portoghesi, francesi e britannici.
Che il Camino de Santiago eserciti ormai da tempo un fascino planetario lo confermano i 7.500 pellegrini coreani, i 6.800 australiani, i 2.500 cinesi di Taiwan, i quasi 2.000 indonesiani, i 1.300 giapponesi e 1.200 neozelandesi. Anche da Israele si sono registrati arrivi: 574 persone.
Scorrendo fino in fondo l’elenco delle nazioni d’origine, si fa prima a enumerare i pochi Paesi del mondo che nel 2023 non hanno inviato almeno un pellegrino lungo la «Via lattea».
La cifra record dell’annata appena conclusa batte anche quella registrata nel 2022, il primo anno veramente post-Covid con i suoi 438.307 pellegrini. In realtà bisogna osservare che non proprio tutti coloro che percorrono il Camino de Santiago si rivolgono poi all’Ufficio della cattedrale per chiedere, gratuitamente, il rilascio della Compostela (il classico attestato che viene concesso a chi – per fede o devozione – abbia percorso a piedi, in bici o a cavallo almeno gli ultimi 100 chilometri di uno degli itinerari ufficialmente riconosciuti) o del Certificato della distanza percorsa (introdotto di recente, a pagamento, su istanza dei camminatori più attenti alla prestazione sportiva che alla motivazione spirituale).
Le statistiche curate dai canonici della maestosa cattedrale galiziana evidenziano che dopo una notevole flessione registrata nel 2005, il numero di pellegrini jacobei è da anni in costante crescita. L’impennata della stagione post Covid è però evidente: basti pensare che nel 2019, prima che scattasse l’allerta sanitaria in tutto il mondo, i pellegrini iscritti nei registri ecclesiastici presso la tomba dell’apostolo patrono di Spagna furono 347.566, ossia quasi 100mila in meno rispetto al 2023. (g.s.)