Gerusalemme, sabato 21 ottobre 2023. Assieme a fra Eugenio Alliata ci rechiamo presso il convento francescano annesso alla basilica del Santo Sepolcro perché ci è stato comunicato che è venuta alla luce l’architrave interna di una antica porta della basilica. Giunti al convento ci accoglie fra Stéphane Milovitch, il superiore, che ci accompagna in una stanza. Qui incontriamo fra Juan Carlos Pérez Martín, anche lui in servizio presso il Santo Sepolcro. Sono queste le sue parole: «Quando mi fu assegnata questa cella, fra Stéphane mi parlò dei prossimi lavori di ristrutturazione del convento e soprattutto in questa zona dove alcuni di noi dormono. Non ci restava che aspettare che proseguissero i lavori con le nuove celle del secondo piano a cui sta lavorando ora l’ufficio tecnico della Custodia di Terra Santa. Nel frattempo, gli ho chiesto il permesso di cominciare a rimuovere alcune cose e sistemare la mia stanza. Soprattutto la scala di accesso, che è molto stretta; volevo vedere se rimuovendo alcuni pannelli che rivestono il muro, si sarebbe creato più spazio. Quando ho iniziato a rimuoverli ho notato alcuni graffiti incisi sulle pietre, cosa che ha accresciuto la mia curiosità nel continuare il lavoro. Dopo un po’, ho visto un arco ma non avevo idea di cosa fosse…».
Grazie a questa testimonianza di fra Carlos, si è resa visibile l’interno della porta di Santa Maria, di cui in epoca moderna non avevamo ancora raccolto nessuna testimonianza. La porta di Santa Maria, infatti, è visibile dall’esterno del complesso della basilica del Santo Sepolcro percorrendo la via del quartiere cristiano giungendo da nord, a meno di una cinquantina di metri a sinistra dalla via di Sant’Elena. Costantino Monomaco, nell’XI secolo fece costruire la Cappella di Santa Maria: dal convento si può vedere ancora intatta la porta a tre fori dell’ingresso esterno della cappella, realizzata con colonne romane e capitelli bizantini di riuso. Una scala oggi impraticabile, inoltre, serviva al vescovo di Gerusalemme per entrare nella basilica direttamente dalla via del suq cristiano attraverso la crociata Porta di Santa Maria.
Scrive fra Sabino De Sandoli: «Oltre alle tre porte della facciata, vi era una quarta porta (larga 160 cm) nella “Via del Patriarca”, che corrisponde all’attuale Christian Quarter Road; essa era usata nelle grandi solennità dai pellegrini che assistevano alle sacre funzioni dalla galleria dell’Anàstasis o Rotonda; ma funzionava anche come posterna del clero latino e della gente di servizio».
De Sandoli ci offre anche la testimonianza dell’Anonimo continuatore di Guglielmo di Tiro (cronaca dal 1229 al 1261) che si riferisce a questa porta così: «La grande strada, che dalla Torre di David va dritta alla Porta Aurea, si chiama Via di David, (ma soltanto) da qui al Cambio. A sinistra della Torre di David vi sta una grande piazza dove si vende il grano, e quando si scende un po’ più a valle si trova a sinistra una strada che si chiama “Via del Patriarca”, per riguardo verso il Patriarca che abitava in fondo a quella strada. Il Patriarca aveva una porta per entrare nella casa dell’Ospedale. Poi aveva una porta per entrare nella chiesa del (Santo) Sepolcro, ma quella non era la principale». Secondo De Sandoli questa porta rimase in uso fino al 1244 e non si sa quando fu murata. Oggi sappiamo invece come appare dall’interno! Nei prossimi mesi la studieremo meglio e ne daremo testimonianza!
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