Bianco e Legrenzi sono due accademici italiani che studiano la politica e le relazioni internazionali con particolare attenzione per l’area mediorientale e le sue connessioni con l’Europa e l’Italia. Propongono questo libro non solo a studenti universitari, studiosi ed operatori economici della nostra Penisola, ma anche a un pubblico più vasto, interessato a conoscere meglio una regione sempre più rilevante e ineludibile. Terre governate da regimi autoritari, ma anche floridi e capaci di visioni strategiche e pianificazione a medio e lungo termine.
Nel Prologo del volume, i due autori sottolineano, a proposito dei suoi protagonisti: «Il peso geopolitico dell’essere giganti energetici è emerso con forza in seguito all’invasione russa dell’Ucraina del 2022, quando tutte le maggiori potenze del G7 – a partire dagli Stati Uniti – hanno con difficoltà cercato il sostegno del Golfo per neutralizzare la prima fonte di ricchezza russa, le sue esportazioni di petrolio e gas naturale. Gli ultimi dieci anni hanno poi visto degli sviluppi fondamentali e del tutto inaspettati anche nella sfera geopolitica: dopo aver avuto delle politiche estere quasi ininfluenti per decenni, le monarchie del Golfo sono diventate attori di primissima importanza nelle dinamiche geopolitiche di tutto il Mediterraneo allargato dopo le primavere arabe del 2011». In proposito basti menzionare il capitolo degli Accordi di Abramo, che hanno ufficializzato una politica di distensione e di cooperazione commerciale, e militare, con Israele (anche in una prospettiva di contenimento dell’espansionismo iraniano).
Il libro si articola in sei capitoli (più le Conclusioni). Il primo narra di come le proteste delle Primavere arabe del 2011 abbiano messo in moto processi di cambiamento, graduali ma epocali, nel Golfo. Il secondo capitolo analizza le crisi interne al Consiglio di cooperazione del Golfo (una sorta di mercato comune a cui aderiscono quasi tutti gli Stati della regione, Yemen escluso) nell’arco del decennio scorso. Il terzo guarda a come Arabia Saudita, Bahrein ed Emirati Arabi Uniti abbiano costituito un’alleanza sempre più stretta per contrastare l’Iran e la Fratellanza Musulmana – sostenuta da Qatar e Turchia – in tutta la regione. Il quarto capitolo si concentra su Oman e Kuwait, mentre il quinto illustra come il conflitto libico, iniziato con la deposizione del colonnello Muammar Gheddafi (nel 2011) guidata da Paesi europei sotto egida statunitense, sia diventato un conflitto di cui le potenze regionali reggono le fila. Il sesto capitolo analizza il punto di vista delle monarchie del Golfo sulla saga dell’accordo sul nucleare con l’Iran, siglato nel 2015 dai cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza Onu – Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Cina, Russia – oltre che da Germania e Unione europea. In ogni capitolo è soppesato il ruolo, attuale o auspicabile, dell’Italia e dell’Europa. (g.s.)
Cinzia Bianco – Matteo Legrenzi
Le monarchie arabe del Golfo
Nuovo centro di gravità in Medio Oriente
Il Mulino, 2023
pp. 248 – 16,00 euro