L’istituzione del matrimonio? È ancora forte in Terra Santa e centrale nelle comunità cristiane delle varie confessioni. È il pensiero di mons. William Shomali, vicario patriarcale di Gerusalemme e Palestina (cfr pp. 40-41). Ma in un mondo dove tutto sta cambiando, sarà ancora così? Il matrimonio è certamente, anche oggi, un’istituzione sociale che segna il passaggio all’età adulta, un evento che struttura ed esprime i valori della società e della cultura palestinese. Sul versante cristiano, però, i problemi non mancano. Per prima cosa perché l’onda lunga della secolarizzazione tocca ormai anche le società mediorientali, mettendo in crisi l’ideale di famiglia. Poi perché i cristiani in Terra Santa e in Medio Oriente sono sempre meno e perdipiù frammentati geograficamente in vari Paesi. E sposarsi può diventare a volte una vera impresa. In più, le pressioni sociali che circondano questa tradizione non corrispondono alle aspirazioni di una gioventù cristiana in cerca di senso e di emancipazione. Insomma, un evento come il matrimonio, che è la festa per eccellenza (in lingua araba il termine uruss, sposalizio, porta in sé il significato di gioia), appare oggi in piena evoluzione.
In questo dossier raccontiamo tradizioni, difficoltà, speranze e attese, legate al giorno più bello per tanti giovani di Terra Santa che hanno deciso di scommettere insieme sul futuro.
—
L’indice del dossier firmato da Cécile Lemoine:
• Le difficoltà dell’incontro
• L’amore al tempo dell’occupazione
• Il matrimonio sotto tutti i punti di vista
• Regole di buona convivenza (Intervista a mons. Wiliam Shomali)
• Al Terra Sancta Museum le parure palestinesi – di Marie-Armelle Beaulieu
Terrasanta 5/2023
Il sommario dei temi toccati nel numero di settembre-ottobre 2023 di Terrasanta su carta. Al centro, un dossier dedicato alle nozze cristiane nella cultura e società palestinese in Terra Santa.
Libano, leader immobili in un Paese al collasso
C’è chi ha definito quella libanese una «policrisi» di cui l’impasse politico-istituzionale è solo un aspetto. Emerge il quadro di una classe politica corrotta e inefficiente ai vertici di un Paese che da quattro anni vive una devastante crisi economica.
Un quadriennio per conoscere e amare Francesco d’Assisi
In questo 2023 e a seguire, fino al 2026 (anno della morte del santo), si sussegue una serie di anniversari (meglio, di ottocentenari), che ci offrono l’occasione per approfondire il lascito del francescanesimo alla società e alla cultura italiana.