Qui c’è tutta la freschezza di un diario di viaggio vergato con arguzia e sincerità dalla penna sapiente di uno scrittore franco-belga di fama internazionale. Eric-Emmanuel Schmitt, che ha ri-trovato prima la dimensione trascendente e poi la fede cristiana in età adulta, da tempo si riprometteva di andare nei luoghi che furono scenario dei Vangeli. Nell’autunno 2022 i buoni propositi si sono concretizzati, grazie a un invito giunto dal Vaticano.
Il viaggio implicava già il volume che dal 6 settembre 2023 è in tutte le librerie italiane. La foggia è quella di un tascabile; i contenuti non hanno a che fare con un saggio di geografia, sociologia, geopolitica o teologia. Nient’altro che pagine cristiane dalla Terra Santa, che si lasciano divorare. Nel caldo racconto, lo scrittore non spreca parole. Confida scoperte interiori ed emozioni. Il lettore incontra impressioni condivise – se è già stato pellegrino –, insieme con lampi che spiazzano lo scetticismo di chi ancora non è partito oppure ha attraversato Israele e Palestina riemergendone come prima.
Gerusalemme è il cuore e il culmine del percorso.
«Perché partire?», si domanda Schmitt alla vigilia del viaggio. «Fotografia, cinema e video hanno cambiato il viaggio, perché migliaia di immagini precedono il momento in cui facciamo le valigie. Anche se ci allontaniamo dalla quotidianità non ci dirigiamo più verso l’ignoto. (…) Di Gerusalemme possiedo solo fotografie, scatti neutri e oggettivi, banali cartoline. Mancano gli odori, i suoni, il caldo, il sudore, l’emozione, la vertigine, lo sforzo, la stanchezza. Manco io» (p. 9)
Nella Città Santa per il pellegrino Schmitt – come per tutti – si moltiplicano le visite, gli incontri, le intuizioni.
«Gerusalemme ci sveglia. O meglio, Dio ci sveglia attraverso Gerusalemme. La sfida che Dio lancia a credenti e non credenti va oltre ciò che essi immaginano. Dio non dice “Ascoltatemi!”, ma grida “Ascoltatevi!”. A Gerusalemme, in cui tutto è cominciato, niente è finito». (p. 124)
«Pensavo di attraversare Gerusalemme: Gerusalemme ha attraversato me» (p. 142)
Il libro va letto. Gli renderemmo un cattivo servizio dilungandoci qui.
Ci limitiamo a concludere con quanto l’autore confidava a Terre Sainte Magazine (la sorella francese della rivista Terrasanta) nel settembre 2022, accingendosi a terminare il suo pellegrinaggio e a rientrare in Belgio: «Mi ha colpito trovarmi per la prima volta in un luogo multireligioso. Quando si va a Lourdes o alla Mecca, ci si trova in uno spazio monoreligioso. Qui, immerso in questo spazio multireligioso, ho un’esperienza molto forte perché mi sento contemporaneamente familiare e straniero. Allo stesso tempo, sento che la fede profonda di un musulmano o la fede profonda di un ebreo sono vicine alla mia fede profonda di cristiano. Sono toccato da ciò che abbiamo in comune, da ciò che condividiamo, ma anche – e questo è il secondo elemento che mi colpisce – dalla sensazione di essere in minoranza. Qui… ho sentito la presenza di Gesù come mai prima nella mia vita. Il mio impegno personale nel cristianesimo è stato forgiato dalla lettura dei Vangeli. Poter sentire la presenza di Cristo non solo nei testi ma anche fisicamente, attraverso i sensi, questo è ciò che mi offre Gerusalemme ed è ciò che non mi aspettavo. Avevo previsto ogni tipo di reazione, ma non questa. Sono stato colto di sorpresa. Deliziato» (cfr. intervista di Cécile Leca pubblicata nel numero di gennaio-febbraio 2023 di Terre Sainte Magazine).
Eric-Emmanuel Schmitt
La sfida di Gerusalemme
Un viaggio in Terra Santa
Libreria Editrice Vaticana – Edizioni E/O, 2023
pp. 160 – 17,00 euro