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Gerusalemme oggi, un profilo demografico

Giuseppe Caffulli
18 maggio 2023
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Gerusalemme oggi, un profilo demografico
Giovani ebrei danzano e sventolano le bandiere israeliane alla Porta di Damasco per celebrare il Giorno di Gerusalemme il 18 maggio 2023. (foto Yonatan Sindel/Flash90)

In occasione del Giorno di Gerusalemme, festeggiato oggi dagli ebrei israeliani, l'Ufficio centrale di statistica di Israele ha pubblicato, come ogni anno, una serie di dati sulla demografia della città. Ecco cosa dicono.


Ogni anno, nell’imminenza del Giorno di Gerusalemme, che gli israeliani celebrano oggi, 18 maggio, (e che ricorda la «riunificazione» – la conquista – della città vecchia di Gerusalemme in seguito alla Guerra dei sei giorni nel 1967) l’Ufficio centrale di statistica dello Stato ebraico pubblica dati e notizie relativi alla Città Santa, una fotografia interessante che aiuta a capire come e cosa sta cambiando nel tessuto sociale.

Attualmente a Gerusalemme gli abitanti sfiorano il milione: vi risiedono infatti 984.500 persone, di cui un terzo appartenenti all’ebraismo ultraortodosso. Ad oggi gli haredi costituiscono la metà della popolazione ebraica della città. Il 60,8 per cento dei residenti è censito come ebreo (o appartenente, comunque, a gruppi non arabi). Il restante 39,2 è formato da palestinesi, musulmani e cristiani.

>>> Leggi anche: Demografia in Israele, conferme e novità

Secondo l’Ufficio centrale di statistica, la città è cresciuta di 13.200 residenti nel 2022. Non è escluso che si giunga a superare il milione di residenti nel corso del 2023.

L’incremento della popolazione è attribuito prevalentemente alle nascite, ma sono ben 8.500 le persone giunte in città dall’estero. Ha probabilmente inciso la crisi tra Russia e Ucraina, con l’arrivo di ebrei in fuga da quei Paesi. Nonostante il saldo positivo, si registrano anche 15.500 trasferimenti di residenza verso altre città in Israele, specie verso centri dove la popolazione è a maggioranza ultraortodossa. Sono infatti solo 3 mila i cambi di residenza verso Tel Aviv, Haifa o Modi’in. La maggior parte di questi traslochi riguarda famiglie con numerosi figli minorenni.

La fotografia che le statistiche restituiscono di Gerusalemme è quella di una città giovane, con il 33 per cento dei residenti sotto i 14 anni (contro il 19,7 per cento di Haifa e il 18,3 di Tel Aviv). È inferiore anche la percentuale di residenti anziani rispetto ad altre città: solo il 9,5 per cento ha più di 65 anni (rispetto al 20,8 di Haifa e al 15,4 di Tel Aviv).

Nel 2021 14.131 cittadini di Gerusalemme si sono sposati ad una età più giovane rispetto alla media nazionale. Un fenomeno che gli statistici attribuiscono a due fattori ben precisi: sul versante arabo, la predominanza di musulmani osservanti residenti in città rispetto ad altre grandi aree metropolitane in Israele; sul versante ebraico la prevalenza in città della componente ultraortodossa, che vede anche nella demografia una strategia di affermazione all’interno del Paese.

Nel 2021 sono nati 25.847 bambini: 16.763 da donne ebree (65 per cento) e 9.084 da arabe (35 per cento), il che rappresenta il 14 per cento del totale delle nascite israeliane. La famiglia ebrea media a Gerusalemme è formata da 3,32 membri (la media nazionale è di 3,02 membri). Nella componente araba palestinese la media è di 4,17. Gerusalemme vanta anche il 13 per cento delle famiglie formate da sette o più componenti, il doppio della media nazionale.

Dalla lettura dei dati e dalle tendenze demografiche risulta chiaro che, dal 2002 ad oggi, la comunità ebraica ultraortodossa è cresciuta enormemente, mentre gli ebrei laici e meno osservanti sono diminuiti di numero. Un fenomeno che, seppur in proporzioni diverse, è in atto in tutto il Paese e che spiega anche molte delle dinamiche sociali e delle polarizzazioni in atto.


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