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Non si uccide così il Mar Morto

la redazione
18 luglio 2022
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Non si uccide così il Mar Morto
La costa occidentale del Mar Morto, la più profonda depressione terrestre. L’erosione costiera e il prosciugamento creano insoliti depositi di sale. (foto A.Pushkin/Shutterstock.com)

Il Mar Morto è un ecosistema unico al mondo, ma gravemente minacciato dall’uomo e dai cambiamenti climatici. Mentre il suo livello scende di oltre un metro ogni anno, i Paesi coinvolti guardano dall’altra parte.


Circa 3-4 milioni di anni fa, le acque del Mar Mediterraneo scorrevano liberamente nella valle del rift giordano (una depressione che si creò dove le placche tettoniche araba e africana si incontrano). I geologi la chiamano Laguna di Sedom. Altri movimenti tettonici, circa 2 milioni di anni fa, hanno provocato un innalzamento delle terre tra il Mediterraneo e la valle. L’acqua non poteva più perciò raggiungere la laguna, che si è trasformata in una serie di laghi preistorici, il lago Amora, e poi il lago Lisano. Chiamato in epoca ellenistica lago Asfaltide, Lago dell’asfalto, per la densità delle sue acque e per l’abbondanza di bitume dei suoi fondali, il Mar Morto è oggi un ecosistema unico al mondo, ma gravemente minacciato dall’uomo e dai cambiamenti climatici. Mentre il suo livello scende di oltre un metro ogni anno, i Paesi coinvolti, paradossalmente, guardano dall’altra parte. La sua sopravvivenza dipende da decisioni politiche in stallo, in una regione dove la gestione dell’acqua è un’ulteriore fonte di conflitti.

(Questo testo introduce il dossier di 16 pagine al centro della rivista Terrasanta)

Terrasanta 4/2022
Luglio-Agosto 2022

Terrasanta 4/2022

Il sommario dei temi toccati nel numero di luglio-agosto 2022 di Terrasanta su carta. Al centro il Dossier dedicato alle problematiche ecologiche che, nelle terre bibliche, affliggono il Mar Morto e il fiume Giordano. Buona lettura!

I contenuti extra di <i>Terrasanta</i>
la redazione

I contenuti extra di Terrasanta

In questa pagina offriamo ai lettori alcuni contenuti in più sul tema del Dossier pubblicato nel numero di luglio-agosto 2022 del bimestrale Terrasanta.

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A metà maggio i libanesi hanno eletto il nuovo Parlamento, ottenendo alcuni limitati cambiamenti politici. Ma a livello economico il Paese permane in una crisi senza sbocchi nell’immediato e con una società sempre più divisa e in sofferenza. Il racconto da Beirut di uno storico e giornalista.

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