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Huqoq svela i ritratti di due eroine bibliche

Christophe Lafontaine
21 luglio 2022
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Huqoq svela i ritratti di due eroine bibliche
Il comandante israelita Barak raffigurato in un mosaico nella sinagoga di Huqoq. (foto Jim Haberman)

Raffigurazioni di Debora e Giaele, figure femminili della Bibbia, e del capo militare israelita Barac sono state trovate a Huqoq in Galilea su mosaici del V secolo d.C. Raccontano un episodio del Libro dei Giudici.


Huqoq da dieci anni non smette di svelare i suoi tesori di tessere. 1.600 anni fa, questo sito archeologico della Galilea ospitava una sinagoga, a una decina di chilometri a nord del Lago di Tiberiade.

Gli archeologi americani dell’Università della Carolina del Nord (Unc – Chapel Hill) hanno annunciato in un comunicato stampa agli inizi di luglio alcune scoperte nella parte sud-occidentale della sinagoga: si tratta delle prime rappresentazioni conosciute di due celebri donne della Bibbia, Debora e Giaele.

I mosaici risalirebbero al V secolo d.C. Rappresentano un episodio del Libro dei Giudici (capitolo 4) in cui gli israeliti furono oppressi per vent’anni da Iabin, re di Canaan. Riferiscono precisamente il racconto in cui, sotto la guida della profetessa Debora e del comandante militare Barak, le forze israelite ebbero alla fine la meglio sull’esercito cananeo, guidato dal generale Sisara. Dopo la battaglia, il generale sconfitto fuggì nella tenda di Giaele. Quest’ultima gli piantò un picchetto nella tempia per ucciderlo nel sonno.

Due prime volte

«Si tratta della prima rappresentazione di questo episodio e, inoltre, è la prima volta che vediamo una rappresentazione delle eroine bibliche Debora e Giaele nell’arte ebraica antica», ha detto nel comunicato dell’Università statunitense Jodi Magness, che supervisiona gli scavi nel sito di Huqoq dal loro inizio, nel 2012.

L’Università della Carolina del Nord per il momento ha reso pubbbliche solo foto del mosaico che mostrano il capo Barak. «Non rilasceremo le immagini complete finché non avremo l’opportunità di prepararle adeguatamente per la pubblicazione», ha detto Magness a Terresainte.net. «Ci vorranno almeno due anni per pubblicare i nuovi mosaici», ha aggiunto, senza specificare lo stato di conservazione delle immagini delle due donne. Ma ha confermato che raffigurano i loro volti e si possono identificare con certezza.

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Il mosaico è suddiviso in tre registri orizzontali e mostra, nella sua prima parte, Debora sotto una palma che osserva Barak munito di scudo. Nel registro centrale, di cui si conserva solo una parte, Sisara è rappresentato seduto. Nel terzo pannello, Sisara appare morto, disteso a terra, dopo essere stata ucciso da Giaele.

Accanto a questi mosaici, l’équipe ha trovato anche un mosaico che rappresenta vasi contenenti piccoli tralci di vite che formano medaglioni. Questi incorniciano una lepre, una volpe, un leopardo e un cinghiale che mangiano grappoli d’uva.

La volpe che mangia l’uva, rappresentata in un mosaico della sinagoga di Huqoq, in Galilea. (foto Jim Haberman)

Dieci anni di scoperte

Tali mosaici sono gli ultimi di una lunga serie di scoperte che rappresentano per lo più scene bibliche. Nel 2019 gli archeologi avevano trovato mosaici ispirati a episodi del Libro dell’Esodo e del Libro di Daniele. Quest’ultimo fa riferimento alla fine dei tempi. Nel 2018 furono portati alla luce anche mosaici che narrano la storia biblica delle spie israelite inviate da Mosè a Canaan. Un anno prima ne era stato scoperto un altro che raccontava la storia di Giona e la balena. Nel 2016 fu la volta degli episodi dell’arca di Noè e del passaggio del Mar Rosso. Nel 2012 e nel 2013, l’équipe aveva portato alla luce due mosaici raffiguranti episodi della vita di Sansone, l’eroe biblico dai capelli lunghi e dalla forza sovrumana.

Dall’inizio degli scavi, altri mosaici a tema profano, come quello delle stagioni o dei putti, sfoggiano iscrizioni in ebraico o, ancora, figure umane. Si dice che uno dei mosaici rappresenti Alessandro Magno che incontra il sommo sacerdote.

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Appaiono anche figure di animali, in particolare un elefante, cosa insolita perché l’animale non compare nella Torah. Non sono tralasciati riferimenti mitologici come la rappresentazione del dio sole Helios, rappresentato in una quadriga circondata dai segni dello zodiaco.

«I mosaici che decorano il pavimento della sinagoga di Huqoq rivoluzionano la nostra comprensione del giudaismo in quell’epoca», aveva spiegato Jodi Magness in un comunicato nel 2018. Fino ad allora si pensava che evitasse i soggetti figurativi e che il V secolo, un periodo di espansione per il cristianesimo, avesse nuociuto alla ricchezza visiva dell’arte ebraica in Terra Santa.

Questi scavi estremamente ricchi sono sotto la direzione congiunta dell’autorità israeliana per le antichità (Aia) e dell’Università di Tel Aviv. Dovrebbero proseguire nell’estate 2023.


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