Le analisi dei conflitti violenti che hanno devastato la Siria nell’ultimo decennio restano spesso legate alla cronaca, ma necessitano di letture storiche per cogliere in profondità il persistere di vari fenomeni. È quello che offre in questo saggio uno dei massimi esperti italiani di storia contemporanea siriana. L’autore unisce all’attività giornalistica – è corrispondente di Ansa e Limes da Beirut – una conoscenza da storico del Levante, cui ha dedicato la tesi di dottorato alla Sorbona e anni di frequentazione della regione.
Il compito che si prefigge, andare alle radici dei conflitti in Siria (e non solo, perché l’«osmosi» siro-libanese è costante), nasce dal bisogno di riflettere e riorganizzare le idee maturate in anni, superando i «picchi di attenzione» che le opinioni pubbliche in Europa hanno dedicato al disastro siriano contemporaneo.
Le travagliate vicende della regione – colonialismo, nazionalismo, autoritarismo, politiche economiche contraddittorie, affarismo, terrorismo e conflitti armati – sono esaminate attraverso i meccanismi del potere. Si spiegano l’origine dell’esclusione di ampi settori della popolazione, da cui deriva l’inasprimento delle tensioni sociali. In un contesto come quello mediorientale, dove non è applicato il principio di cittadinanza, bensì il «paradigma comunitario» con cui da un secolo e mezzo si articola il potere, la paura di essere tagliati fuori dal sistema di distribuzione delle risorse e dei servizi dà origine a tensioni e rivolte.
La società analizzata dall’interno
Lo studio di Trombetta non è però un libro di storia in senso stretto: alle riflessioni teoriche affianca narrazioni, in schede, di una serie di vicende concrete che esemplificano aspetti come distribuzione delle terre, corruzione, patriarcato, relazione tra dimensione «formale» e «informale» dei processi decisionali, ecc. Il tutto con continui rimandi tra passato e presente.
Il libro si articola in tre parti. Nella prima, «Strumenti», espone con trasparenza le premesse metodologiche. Indica l’importanza della profondità storica, mettendo in guardia dalle trappole delle diverse cronologie, e la necessità della dimensione spaziale. Individua nei piani locale, nazionale, regionale e internazionale gli ambiti interconnessi in cui si è attuata la frammentazione della Siria.
Nelle parti centrali, «Potere» e «Intermediari», chiarisce come le vicende belliche da sole non bastino a descrivere la natura del potere identificabile nel rais Bashar al-Asad, al centro di un articolato sistema di relazioni con la periferia e in costante ricerca di equilibri nei rapporti tra gruppi dominanti e subalterni. Non esiste solo un’egemonia imposta dall’alto con la violenza, ma una negoziazione continua tra diversi attori, gli intermediari, appunto, che giocano ruoli chiave nei rapporti tra la città, la campagna e la popolazione della steppa. Vale per oggi e per un passato che abbraccia tre secoli.
Il confessionalismo politico
Nell’analisi non manca la dimensione religiosa, per le sue mutevoli interazioni con le dinamiche di potere. Anche genesi e sviluppo del confessionalismo politico come strumento di egemonia in ambito siriano e libanese alla fine dell’epoca ottomana servono a comprendere il presente. Netto è il contrasto, che Trombetta fa emergere, tra occasioni di «dialogo interreligioso» sterili o piegate a fini egemonici e il «dialogo religioso» scaturito dall’esperienza del gesuita Paolo Dall’Oglio, attivo per un trentennio in Siria e scomparso nel 2013.
Il saggio, perciò, va oltre la definizione del potere siriano identificato nel centro, per descrivere una storia «plurale», di molti individui, con le loro particolari vicende personali. Domandandosi che cosa si intende per «regime», «popolo», «comunità locale», fornisce elementi di quotidianità della gestione politica locale quasi mai raccontati, strumenti per affrontare le vicende arabe con la consapevolezza che i temi sono complessi e non si limitano alla Siria. Nelle riflessioni finali «non conclusive», Trombetta ammette di non avere avuto «l’ambizione di fornire delle indicazioni definitive per una fine del conflitto in Siria, o della crisi in Libano», ma di avere voluto «sottolineare la necessità di riconoscere noi stessi e gli altri come entità complesse». (f.p.)
Lorenzo Trombetta
Negoziazione e potere in Medio Oriente.
Alle radici dei conflitti in Siria e dintorni
Mondadori Università, 2022
pp. 374 – 29,00 euro