A partire dal primo minuto del 21 maggio 2022 i viaggiatori – anche stranieri – che giungono in Israele non sono più tenuti a sottoporsi in aeroporto a un tampone molecolare di controllo, che certifichi l’assenza di Covid-19. Non viene neppure richiesto di effettuare un tampone antigenico prima di imbarcarsi sul volo nel Paese d’origine. Viene meno anche l’obbligo di autoisolamento di 24 ore dopo l’arrivo in Terra Santa.
Permane invece la necessità di inserire i propri dati in un modulo elettronico – finalizzato al tracciamento – da compilare online nelle 48 ore che precedono la partenza alla volta di Israele.
Il turismo e i pellegrinaggi sono in costante e stabile ripresa. Lo confermano i dati del ministero del Turismo israeliano: nell’aprile 2022 sono stati registrati 207.400 arrivi turistici (contro i 30.200 dell’aprile 2021 e i 405.000 di aprile 2019). Tra costoro sono cinquemila le persone arrivate dall’Italia. (g.s.)