Questo è uno di quegli articoli che non vorresti scrivere mai. Giunge da Gerusalemme la notizia che fra Giorgio Vigna (70 anni) è tornato alla casa del Padre, dopo lunga malattia, oggi, 12 aprile 2022. È spirato nel primo pomeriggio nell’infermeria dei frati della Custodia di Terra Santa posta al piano alto del convento di San Salvatore.
Fra Giorgio Vigna, oltre che un amico, è stato per noi della rivista Terrasanta e di Terrasanta.net un compagno di viaggio. Colui che ha reso possibile, con il suo impegno, il passaggio non facile della redazione da Gerusalemme a Milano e i primi passi delle Edizioni Terra Santa (che raccolgono l’eredità della Franciscan Printing Press), in un momento di totale ripensamento dell’attività di comunicazione della Custodia di Terra Santa.
A quel tempo, fra Giorgio era Commissario di Terra Santa del Piemonte e Valle d’Aosta. Lo avevo conosciuto nel giugno 2004, nel corso di un viaggio ecumenico organizzato dalla diocesi di Milano in Terra Santa. In mezzo a tanti giornalisti, sacerdoti e vescovi di varie confessioni, era l’unico frate minore. Il solo, posso dire, che avesse una conoscenza della Terra Santa veramente approfondita e dall’interno. Una conoscenza che gli derivava non soltanto dagli studi biblici ed esegetici, ma anche dall’aver viaggiato ripetutamente in quei luoghi e dall’avervi accompagnato centinaia di pellegrini.
Durante quel viaggio, il suo sguardo sulla realtà dei Luoghi Santi e della Chiesa locale fu prezioso per cogliere gli aspetti meno noti, problematici, complessi. Ma soprattutto servì (almeno a me) per cogliere le ricchezze di una terra che lui conosceva (e amava) come pochi.
Qualche mese dopo, me lo ritrovai in ufficio a Milano (all’epoca ero caporedattore del mensile del Pime Mondo e Missione). Aveva ricevuto dall’allora Custode di Terra Santa fra Pierbattista Pizzaballa (ora patriarca latino di Gerusalemme) l’incarico di «sondare» la mia disponibilità ad occuparmi delle riviste della Custodia in Italia, l’Eco di Terrasanta e la rivista Terrasanta.
Iniziò così un’amicizia e una collaborazione che portarono, l’anno successivo, all’avvio delle Edizioni Terra Santa e alla rinascita del centro editoriale di Milano. L’inaugurazione dei nuovi uffici, presente il Custode e i Commissari di Terra Santa della Conferenza italiana (ma non solo, ricordo fra Robert Almagno, Commissario degli Stati Uniti), fu un evento.
Fra Giorgio, da Torino, raggiungeva Milano almeno una volta al mese. Si facevano lunghe riunioni, si mettevano le basi per quella che è oggi la Fondazione Terra Santa, con le sue varie attività culturali ed editoriali.
Non aveva un carattere facile. A volte era spigoloso come le montagne della sua Valle d’Aosta, dove era nato. Ma era un uomo leale e sincero. Non amava i giri di parole e arrivava sempre al nocciolo delle questioni. Talvolta il suo carattere burbero lo faceva apparire perfino antipatico. In realtà sapeva anche essere dolce e paterno. Quando predicava, o spiegava il suo amato san Paolo (si era licenziato in esegesi del Nuovo Testamento), ti trasportava in un’altra dimensione.
Dopo tre anni di lavoro insieme, i superiori lo hanno chiamato a un nuovo incarico e poi inviato a Gerusalemme, dove si è occupato, oltre che del coordinamento internazionale dei Commissari di Terra Santa, della Commissione Giustizia e Pace, ed è stato apprezzata guida di pellegrinaggi. Negli ultimi dieci anni ci siamo incontrati ancora diverse volte e abbiamo avuto svariate occasioni di collaborazione, per iniziative editoriali e convegni.
Subito dopo la diagnosi della brutta malattia che lo ha accompagnato fino all’ultimo respiro, sapendolo ricoverato nell’ospedale di Haifa (che lui chiamava la «villa vista mare») gli scrissi un messaggio. Conservo come un insegnamento la sua risposta: «Caro Giuseppe e cari compagni d’inizio avventura, grazie dei buoni pensieri e ricordi al Signore per me, perché io impari ad obbedire. Vi ricordo sempre con affetto e gratitudine. Un saluto dalla villa vista mare».
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I funerali di fra Giorgio saranno celebrati mercoledì 13 aprile 2022, alle 14:00 (ora locale), nella chiesa di San Salvatore, a Gerusalemme.