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Buona Pasqua dalle Chiese di Terra Santa

Terrasanta.net
16 aprile 2022
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Buona Pasqua dalle Chiese di Terra Santa
Un momento dei riti pasquali cattolici nella basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme in questo aprile 2022. (foto Jamal Awad/Flash90)

I capi delle Chiese cristiane di Gerusalemme inviano ai cristiani di tutto il mondo il loro messaggio pasquale 2022. Con gli auguri che riportano al cuore della fede anche in questa stagione difficile.


(g.s.) – Si estende per le vie di Gerusalemme e fino ai fratelli cristiani di tutto il mondo il messaggio pasquale comune firmato dai patriarchi e capi delle Chiese di Terra Santa.

Trasmette «auguri gioiosi» dalla «Città Santa della Risurrezione» e ribadisce una certezza cardine per la nostra fede: «Perché cercate [Gesù] tra i morti i vivi? Non è qui, ma è risorto!»

Ma che c’entra con la nostra vita la risurrezione di Gesù? Perché conta? Cosa cambia? Spiegano i patriarchi: «Nella sua vita terrena, Gesù ha proclamato a coloro che lo circondano: “Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza” (Vangelo di Giovanni 10,10). Attraverso la sua sofferenza, morte e risurrezione, Cristo lo ha reso possibile spezzando i legami del peccato e della morte, aprendo a tutti coloro che si avvicinano a Lui nella fede un modo di vivere nuovo e spiritualmente abbondante».

Un dono che non è un privilegio riservato a una cerchia di pochi, a un gruppo selezionato, ma dal quale deriva, invece, il mandato missionario: «Come ha subito chiarito lo stesso Signore risorto, questa speranza di una novità di vita doveva essere condivisa con tutti: quando apparve ai suoi discepoli la sera del giorno di Pasqua, li salutò con le parole: “La pace sia con voi. Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi” (Gv 20,21). Così, fin dall’inizio, nostro Signore ha incaricato i suoi Apostoli di diffondere senza ansie né timori il suo messaggio di pentimento e di perdono divino attraverso la speranza accesa nella sua risurrezione».

«Questa testimonianza cristiana – scrivono gli ecclesiastici cristiani di Terra Santa – è tanto più urgente di fronte agli effetti persistenti della pandemia, all’improvviso scoppio di violenze e guerre e all’aumento dell’ingiustizia e dell’oppressione nel mondo. È quindi essenziale che la nostra celebrazione pasquale non sia semplicemente la rievocazione di un unico, seppur epocale, giorno della Storia. Deve essere anche per noi un tempo per riconsacrarci alla chiamata di Cristo di trasmettere il Santo Fuoco della grazia divina di Dio a coloro che hanno bisogno di speranza, lontani e vicini. Solo così possiamo realizzare pienamente il significato più profondo della risurrezione di Cristo, mentre il suo trasformativo messaggio di pace e riconciliazione si diffonde ai quattro angoli della terra, a cominciare da Gerusalemme».


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