Storie, attualità e archeologia dal Medio Oriente e dal mondo della Bibbia

Scoperto a Gaza un cimitero tardo romano

Christophe Lafontaine
4 febbraio 2022
email whatsapp whatsapp facebook twitter versione stampabile
Scoperto a Gaza un cimitero tardo romano
Particolare di una tomba dell’antico cimitero di epoca romana di recente rinvenuto a Beit Lahia nella Striscia di Gaza (foto DR)

Le autorità per il Turismo e le Antichità della Striscia di Gaza hanno annunciato il 31 gennaio la scoperta di un luogo di sepoltura di circa 1.600 anni fa. Secondo gli esperti, nelle vicinanze si trova un tempio romano o una chiesa bizantina. Resta alto il rischio di saccheggi.


Un cimitero più che una tomba. Il ministero del Turismo e delle Antichità a Gaza ha annunciato il 31 gennaio con un comunicato stampa su Facebook, la scoperta di una «tomba di epoca romana» nel nord dell’enclave palestinese. Il sito si trova esattamente a ovest della città di Beit Lahia, 10 chilometri a nord-est della città di Gaza.

Un archeologo indipendente informato del ritrovamento, tuttavia, ha detto all’agenzia Associated Press, in forma anonima (perché non autorizzato a commentare), che le foto scattate e da lui esaminate suggeriscono che si tratti piuttosto di un cimitero tardo romano o della prima epoca bizantina, cioè del periodo tra V e VII secolo d.C. Inoltre, le foto «indicano che nelle vicinanze si trova un tempio romano o una chiesa bizantina», ha detto il ricercatore all’agenzia di stampa americana, aspettandosi quindi che ci siano nuove scoperte sul posto.

Costituito un «comitato specializzato»

La scoperta del cimitero di Beit Lahia arriva circa quattro anni dopo quella di un piccolo antico complesso funerario di nove tombe, a Beit Hanoun, nel nord-est della Striscia di Gaza. Questo sito, probabilmente anch’esso di epoca romana, era stato trovato da un abitante di Gaza nel suo giardino a seguito di piogge torrenziali che scavarono una cavità al punto da rivelare le tombe.

Leggi anche >>> C’è un altra Gaza, quella dell’archeologia

Il cimitero risalente a circa 1.600 anni fa è stato portato alla luce dalle benne dei bulldozer di un cantiere aperto per un progetto di edilizia abitativa finanziato dall’Egitto. Una volta resa nota la scoperta, il ministero del Turismo e delle Antichità di Gaza ha affermato che il suo personale si è recato immediatamente sul sito e ha svolto esami preliminari. Sono stati recuperati oggetti rinvenuti sul posto ed è stato informato il ministero dei Lavori pubblici e dell’Edilizia perché interrompesse i lavori dove sono stati rinvenuti i resti di tombe archeologiche, chiedendi di recintare l’area.

Una veduta d’insieme del cantiere di un nuovo complesso residenziale dove è stato portato alla luce l’antico cimitero di epoca romana, a Beit Lahia, Striscia di Gaza (foto DR)

Il ministero ha inoltre sottolineato che è stato formato un comitato specializzato «per studiare i reperti archeologici, individuarne la natura e il valore storico e formulare adeguate raccomandazioni per gestire il sito scoperto».

Antichità rubate, negligenza e mancanza di risorse

Purtroppo, secondo i media locali, il sito era già stato in parte visitato e saccheggiato nelle settimane precedenti l’arrivo delle autorità. Mohammed Asad, un fotoreporter residente nella Striscia di Gaza, ha riferito di aver visto un certo numero di proprietari di carri trainati da asini che trasportavano pietre dal sito.

Secondo quanto riferisce l’Associated Press, i residenti locali hanno affermato che reperti archeologici, tra cui ceramiche e una lastra di sarcofago, sono stati trovati sulla scena una settimana prima dell’annuncio dato dal ministero.

Un destino simile è toccato, tra il 2013 e il 2020, al cimitero romano di Rawamina, nella città di Jabalia, sempre nel nord della Striscia di Gaza, a causa della scarsa attenzione e della mancanza di sorveglianza della polizia…

Leggi anche >>> A Gaza visitabili i resti di una chiesa del V secolo

Un giornalista free lance di Gaza, Amjad Yaghi, si è chiesto perché il sito non fosse stato ispezionato prima di essere assegnato a un progetto immobiliare egiziano, considerato il fatto che la zona è conosciuta dal punto di vista archeologico. Il giornalista ha riferito all’edizione francese di Terrasanta.net che «La storia di Gaza è molto importante per l’umanità e per il patrimonio culturale mondiale. Gaza ha bisogno di personale straniero per scoprire le antichità, perché il personale specializzato locale manca di attrezzature, strumenti ed delle moderne competenze, dopo la chiusura di Gaza al mondo esterno».

Durante l’antichità, Gaza fu sopposta a diverse successive dominazioni. Dopo i faraoni egizi e i greci, Gaza e la sua regione furono annesse alla provincia romana della Siria. Nel I secolo d.C. Gaza era conosciuta come il punto di partenza per le carovane di incenso dei nabatei. Intorno al 250 il cristianesimo iniziò a diffondersi e Gaza rimase prospera sotto il dominio dei bizantini. Nel 618 e 629 fu occupata dai persiani sasanidi. Fu riconquistata dalle truppe dell’imperatore romano d’Oriente Eraclio I (610-641), ma cadde in mano musulmana nel 637.

Turchia – nuova edizione
Paolo Bizzeti, Sabino Chialà

Turchia – nuova edizione

Chiese e monasteri di tradizione siriaca
Breve storia di Israele
Vincenzo Lopasso

Breve storia di Israele

Da Abramo alle origini della diaspora