(c.l.) – In Giordania, il ministro del Turismo e delle Antichità Nayef Fayez è entusiasta. Rinomata per il suo patrimonio culturale e religioso, i suoi mosaici e il suo artigianato, Madaba – situata circa 30 chilometri a sud-ovest di Amman – ha vinto il titolo di capitale del turismo arabo per il 2022. Ciò avviene dopo aver soddisfatto i criteri stabiliti dall’Organizzazione araba del turismo, ha annunciato il 13 settembre il ministero del Turismo giordano.
L’agenzia di stampa giordana Petra riferisce quali fossero i criteri di selezione stabiliti dall’Organizzazione araba del turismo aveva dichiarato in questa veste che «la capacità gestionale, le infrastrutture e le risorse turistiche di ciascuna città candidata; la varietà di modelli e attività turistiche; la conservazione e la protezione dell’ambiente, nonché i livelli di sicurezza e pace sociale». L’organizzazione, con sede a Jeddah, in Arabia Saudita, fa parte del Consiglio ministeriale arabo sul turismo della Lega araba, che riunisce 22 Paesi membri.
Per evidenziare l’unicità, i costumi e le tradizioni di ogni città, l’Organizzazione araba del turismo lavora al fianco dei ministeri e delle autorità del turismo dei diversi Paesi e li aiuta a rendere sempre più professionalie questo settore, mettendo a disposizione la propria conoscenza del mercato e fornendo opportunità formative per gli operatori, con l’obiettivo di creare partenariati interarabi.
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Per avere un’idea, a fine 2019, pochi mesi prima della pandemia di Covid-19, il contributo del turismo al Pil dei Paesi arabi era dell’ordine del solo 3 per cento, contro il 10 per cento di altre regioni del mondo, secondo il presidente del consiglio di amministrazione dell’agenzia pubblica per il turismo e il patrimonio dell’Arabia Saudita, Ahmed ben Aqil Al-Khatib.
Capitale araba dei mosaici
Nella dichiarazione rilasciata lunedì, il ministro giordano Nayef Fayez ha affermato che la scelta di Madaba per il 2022 «stimolerà il movimento turistico nella città, in particolare, e in Giordania, in generale». Il ministro ritiene che la designazione attirerà «progetti di investimento pionieristici» in vari campi come le risorse naturali, culturali e religiose, al fine di generare occupazione.
Madaba, dove un terzo della popolazione è cristiana, è nota per la sua ospitalità. Sulle vie del centro, tra chiese e moschee, si affacciano numerose botteghe artigiane (di mosaici e ricami soprattutto). La città è celebre nel mondo per la sua arte del mosaico. Così si spiega anche il gemellaggio con Ravenna.
Nel 1992, con la partecipazione di istituzioni ravennati, è stata fondata la Scuola di mosaico di Madaba, che nel 2007 diverrà Istituto per l’arte e il restauro del mosaico di Madaba (Mimar). L’istituzione mira a formare artigiani in grado di creare nuovi mosaici e restaurare quegli antichi rinvenuti negli scavi archeologici in Giordania. L’ente è pubblico e gestito dal ministero del Turismo. In questo senso è l’unico progetto del genere in Medio Oriente. I suoi laboratori sono visitabili.
Varie chiese di Madaba, prevalentemente ortodosse (alcune delle quali erette sui resti di chiese bizantine) custodiscono dei veri tesori musivi. Il più emblematico risale alla fine del Sesto secolo. Noto come la Mappa di Madaba, è la più antica rappresentazione “cartografica” della Terra Santa e in particolare di Gerusalemme, e della Decapoli. Parte del mosaico è andata perduta: il pannello centrale di tessere policrome doveva occupare, quando fu realizzato, 94 metri quadrati, mentre i nostri occhi oggi ne possono ammirare solo 25. Si trova nella chiesa ortodossa di San Giorgio.
La maggiore concentrazione di mosaici antichi si trova nella parte settentrionale della città. Durante il periodo bizantino-omayyade questa zona era attraversata dal cardo massimo, una via romana colonnata. Numerosi sono i mosaici datati tra il Quinto e il Settimo secolo che si possono trovare nelle chiese della Vergine, dei Martiri, di San Giovanni Battista e degli Apostoli. Inoltre, il Parco archeologico di Madaba conserva un frammento di mosaico del I secolo a.C., il più antico del Paese, che proviene dalla fortezza di Erode a Macheronte.
Per finire, segnaliamo che è in corso di realizzazione in città, anche con il contributo della Cooperazione italiana, il nuovo Museo archeologico regionale di Madaba (Mram).