(g.s.) – Una comunicazione del ministero del Turismo israeliano indirizzata il 3 agosto 2021 agli operatori del settore notifica che anche l’Italia viene inclusa nella lista dei paesi ad alto rischio di Covid-19. Sulla base di questa decisione da venerdì 6 agosto chi arriva dall’Italia in Israele, anche se vaccinato e in possesso di due tamponi molecolari (o Pcr) negativi (uno effettuato prima della partenza e uno all’arrivo in Israele), deve sottoporsi a 7 giorni di quarantena e autoisolamento (salvo deroghe autorizzate dagli organismi sanitari competenti su richiesta dell’interessato).
Il che comporta anche che nessuna comitiva proveniente dall’Italia e dagli altri Paesi inclusi nella lista potrà partecipare al programma pilota che Israele ha messo in atto da maggio per avviare con estrema cautela la ripresa degli arrivi turistici.
In altri termini ciò significa che la stagione dei viaggi e pellegrinaggi in Terra Santa subisce, purtroppo, un ulteriore rinvio.
I Paesi inclusi nella lista israeliana delle nazioni ad alto, o altissimo, rischio sono al momento: Guatemala, Emirati Arabi Uniti, Honduras, Namibia, Colombia, Mongolia, Myanmar, Isole Figi, Cambogia, Argentina, Bielorussia, Brasile, Cipro, Georgia, Gran Bretagna, India, Kirghizistan, Messico, Russia, Spagna, Sud Africa, Turchia, Uzbekistan. Alla luce dell’evolversi della curva dei contagi nelle ultime settimane il 3 agosto sono stati inclusi nella lista anche Ucraina, Italia, Islanda, eSwatini (già Swaziland), Stati Uniti, Botswana, Bulgaria, Germania, Paesi Bassi, Tanzania, Grecia, Malawi, Egitto, Repubblica Ceca, Francia, Cuba, Ruanda e Tunisia.